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Gli USA anticipano l'Europa: stretta alle auto elettriche cinesi

L'amministrazione Biden si prepara a quadruplicare i dazi doganali sulle importazioni da Pechino e dintorni, portandoli al 100%

gli usa anticipano l'europa: stretta alle auto elettriche cinesi

Alea iacta est, o quasi. Gli Stati Uniti scrivono un nuovo capitolo nella guerra commerciale con la Cina. Fra poche ore, l’amministrazione Biden annuncerà l’aumento dei dazi doganali sulle importazioni di auto elettriche cinesi, portandoli al 100% e, di fatto, stroncando sul nascere la temuta invasione delle vetture economiche straniere.

Anticipate nella scorsa settimana da The Wall Street Journal, le nuove tasse colpiranno anche le batterie agli ioni di litio, che saranno soggette a un dazio del 25%, così come grafite, magneti permanenti, altri minerali critici e componenti di accumulatori. Il pacchetto di sanzioni comprende poi pannelli solari, prodotti medici, acciaio, alluminio e semiconduttori.

Dopo gli USA, anche l’Europa?

Da ricordare comunque che le auto cinesi erano già soggette a una tariffa del 25% imposta dall’allora presidente Donald Trump. L’attuale inquilino della Casa Bianca, Joe Biden, ha invece annullato alcune tasse fissate dal predecessore. Adesso, però, quadruplica il dazio sulle vetture a batteria.

La mossa si inserisce in un momento particolare, perché anche l’Europa valuta la stretta sulle importazioni dalla Cina. Dopo un’inchiesta della Commissione, l’Unione europea potrebbe infatti “punire” il Dragone alzando le tasse sulle auto elettriche che entrano nel continente.

Secondo Bruxelles, Pechino sarebbe colpevole di aver “drogato” il mercato dei veicoli con quasi 53 miliardi di euro in sussidi all’industria locale, elargiti fra il 2016 e il 2022 (fonte: la società di consulenza Alixpartners, ripresa dall’agenzia di stampa Reuters): molto più di quanto fatto da altri Paesi.

Basta dire che l’Inflation Reduction Act americano, la più ambiziosa legge sul clima oltreoceano, stanzia 43 miliardi di dollari (40 miliardi di euro) in 10 anni e per cinque settori: veicoli elettrici, elettrodomestici ad alta efficienza energetica, pannelli solari, riscaldamento geotermico e batterie domestiche. In pratica, 13 miliardi in meno, in 4 anni e altrettanti settori in più.

Il timore è che la Cina sia così arrivata a una sovraccapacità produttiva tale da costringerla a esportare e vendere a prezzi molto più bassi. Come però raccontato da InsideEVs US, la colpa è anche dei Costruttori occidentali.

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