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Giorgio non è elettrico: ecco perché Giulia e Stelvio non vanno d'accordo con le batterie

giorgio non è elettrico: ecco perché giulia e stelvio non vanno d'accordo con le batterie

Giorgio non è elettrico: ecco perché Giulia e Stelvio non vanno d’accordo con le batterie

Semmai ci dovesse essere un seguito per le Alfa Romeo Giulia e Stelvio (e per il momento non ci sono notizie precise in tal senso) non sarà utilizzata la piattaforma Giorgio , perché non si presta per una elettrificazione. Questa la dichiarazione di Daniel Guzzafame, il responsabile del prodotto Alfa Romeo in una recente intervista alla rivista australiana Car Expert. Non è una vera novità, visto che l’eccellente base che ha dato vita alle due Alfa più belle degli ultimi tempi partiva dal presupposto del motore longitudinale e della trazione posteriore o integrale. È stata concepita nel 2013 e portata a compimento nel 2016, in tempi in cui di batterie si parlava pochissimo, e non certo per le auto d’indole sportiva.

Secondo i vertici Alfa, non solo non ci sono i presupposti tecnici per il progetto, ma anche quelli di mercato. Una ibrida plug-in in questa classe di auto richiederebbe una riprogettazione completa per trovare spazio alle batterie (che comunque arrivano a pesare anche 100 kg per 15 kWh) e una mild hybrid a 48 V (simile al powertrain della Tonale MHEV) non permetterebbe di ottenere significativi vantaggi nelle riduzioni di CO2 tali da rientrare nell’Euro 7 previste per il 2025. Senza contare che molti Paesi (compresa l’Italia, in cui vige ancora il superbollo) le spese di proprietà di modelli simili diventano proibitive.

Alla richiesta di sapere se Giulia e Stelvio, almeno come nome e filosofia, resteranno nel portfolio Alfa Romeo, Guzzafame ha detto che “poterebbero diventare elettriche”, ma da qui al 2035 c’è anche spazio per modelli termici, probabilmente più grandi ad occupare il segmento delle berline luxury e delle gradi Suv.

In collaborazione con Automoto.it

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