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Giappone – Allo studio un aumento delle tasse sulle elettriche

giappone – allo studio un aumento delle tasse sulle elettriche

Giappone – Allo studio un aumento delle tasse sulle elettriche

Il governo giapponese sta valutando la possibilità di apportare delle modifiche alle tasse automobilistiche per aumentare l’imposizione fiscale sui veicoli elettrici e compensare il calo del gettito determinato dalla crescente adozione della mobilità alla spina. Nel Paese, la formulazione delle tasse automobilistiche è analoga a quella europea e una componente è legata a classi stabilite sulla base di cubature e potenza dei motori: vale fino a 110 mila yen (circa 760 euro al cambio attuale), ma è limitata a 25 mila yen per i veicoli a batteria o a celle di combustibile. Tra le possibili modifiche si sta valutando l’ipotesi, perseguita anche in diversi Paesi europei, di tassare le elettriche in base alla potenza del propulsore.

Gettito in calo. Il ministero degli Affari interni ritiene sia arrivato il momento giusto per avviare quantomeno una discussione sull’imposizione fiscale dei veicoli elettrici ed evitare effetti pesanti sui conti pubblici, a causa del calo del gettito fiscale garantito proprio dalle tasse automobilistiche. Oggi le auto a batteria rappresentano solo tra l’1% e il 2% delle vendite in Giappone, ma gli introiti sono già in un trend discendente: il gettito prodotto dalla componente di classificazione dei veicoli dovrebbe attestarsi quest’anno su 1,5 trilioni di yen, il 14% in meno rispetto al record del 2002. Pertanto, il dicastero ha intenzione di chiedere al governo di valutare una riforma da inserire già nella programmazione fiscale per il 2023. Il ministero, quindi, teme che la crescente adozione delle elettriche posa ridurre il gettito fiscale, mettendo a rischio le entrate destinate a opere di manutenzione considerate ancor di più importanti con la maggior usura del manto stradale causato dal peso elevato delle elettriche. Tra l’altro, un altro ministero, quello delle Finanze, ha intenzione di valutare delle contromisure al calo del gettito legato alle minori accise sui carburanti, tra cui una tassa basata sulla distanza percorsa.

I contrari. L’eventuale riforma dell’imposizione fiscale richiederà diversi anni per entrare in vigore, ma già oggi non sono pochi i fronti contrari. Il ministero dell’economia, del commercio e dell’industria, alcuni membri del partito liberaldemocratico al governo la Japan Automobile Manufacturers Association si oppongono a qualsiasi aumento delle tasse perché ritengono che possa frenare la domanda di veicoli elettrici. L’associazione, per esempio, ritiene inopportuno una tassa basata sul chilometraggio, ritenendola un’idea “frettolosa” e per cui servirà almeno “una discussione pubblica”.

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