Geely – London Electric Vehicle Company, il futuro oltre i black cab
Nuovi investitori. La holding, che da quando ha ne acquisito il controllo nel 2013 ha iniettato 500 milioni di sterline (circa 570 milioni di euro al cambio attuale) nell’azienda britannica, ha anche intenzione di individuare ulteriori investitori interessati a scommettere nell’espansione della gamma e di avviare collaborazione con altre Case automobilistiche per sviluppare nuove tecnologie. In sostanza, i cinesi vogliono seguire lo stesso percorso intrapreso con la Lotus, acquisita nel 2021 e interessata da massicci investimenti nella produzione di Suv o berline di fascia alta.
Le sinergie interne. A tal fine, saranno fondamentali anche le sinergie con i vari marchi del gruppo Geely, tra cui la Volvo o la Polestar. La Levc, che già utilizza sistemi di infotainment o software sviluppati dagli svedesi, sta valutando la possibilità di sfruttare una piattaforma elettrica comune per ridurre i costi e accelerare i programmi di espansione. “Non c’è nulla che non potremmo raggiungere in un periodo di tempo molto breve se ne avessimo bisogno, ma è solo una questione di tempistica”, ha spiegato l’altro amministratore delegato, Chris Allen, aggiungendo che Levc potrebbe facilmente avere una gamma completa di veicoli elettrici sulla strada entro cinque anni. L’azienda di Coventry conta, al momento, su una capacità produttiva annuale di 3 mila veicoli (i balck cab veri e propri e una variante commerciale), grazie a un solo turno lavorativo, ma potrebbe, rapidamente e senza difficoltà, salire a 20 mila anche perché non mancano spazi da utilizzare all’interno dello stabilimento. Inoltre, anche in questo caso, potrebbe seguire l’esempio della Lotus, sfruttando le attività produttive della Geely in Cina. Del resto, Allen è convinto che si sia “un’enorme quantità di valore nel nostro prodotto che non è mai stata realmente massimizzata: si tratta di far crescere la Levc in un marchio molto più riconoscibile su scala globale e di espandere la nostra offerta di prodotti nel maggior numero possibile di spazi”.