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Frangivento GT65 – In pista a Imola con la supercar italiana dedicata a Loris Capirossi

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Frangivento GT65 – In pista a Imola con la supercar italiana dedicata a Loris Capirossi

Sapete cos’è la Frangivento? Una piccola startup con un grande sogno: realizzare supercar uniche made in Italy. Sulla scena da 2016, con la prima concept Asfanè (che in piemontese significa non si fa), l’azienda torinese continua a inseguire l’obiettivo e questa volta lo fa con una edizione speciale che si chiama GT65. Se il numero non vi dice niente, provate a passare mentalmente in rassegna alcune gare del Motomondiale e capirete subito: si tratta del numero di gara di Loris Capirossi, tre volte campione del mondo, perciò proprio tre saranno gli esemplari realizzati in omaggio ai titoli vinti nel 1990, 1991 (125 su Honda) e 1998 (in 250 con Aprilia). Siamo stati all’Autodromo di Imola, qualche giorno fa, a incontrare proprio i due giovani artefici del marchio Frangivento, l’ex campione delle due ruote (attualmente rappresentante della Dorna in direzione gara MotoGP) e, naturalmente, a vedere in prima persona la GT65.

Consulenza da appassionato. Intanto, è bene chiarire qual è il ruolo di Loris Capirossi in questo progetto. Grande cultore di automobili, con alle spalle diverse esperienze di gara anche nel mondo GT e nei rally, l’ex pilota romagnolo incontra Giorgio Pirolo e Paolo Mancini (i fondatori della Frangivento) e, come accade spesso fra appassionati, scatta la scintilla. Di fatto Loris è un consulente d’eccezione che, a titolo di cortesia, ha contribuito a fornire consigli sulla gestazione di questa GT, dall’aerodinamica alla tecnica. E l’approccio da professionista del settore si evince dalla prima informale chiacchiera mentre siamo al suo fianco a bordo della vettura: “Comunque, prima che venga consegnato il primo esemplare voglio fare io stesso una giornata intera di test in pista come si deve, saltando sui cordoli e tirandole il collo perché è così che vengono fuori eventuali criticità”. Mentalità da pistaiolo, insomma, che è senza dubbio una manna per la startup torinese.

Sotto sotto è tedesca. Disegnata e realizzata in maniera pressoché artigianale dalla Frangivento, la GT65 si fa notare un bel po’. Design bello spinto, specie al posteriore con un’ala che ricorda quella della Aventador SVJ e un estrattore da fare invidia a una GT3, la vettura è basata su una sportiva esistente del Gruppo Volkswagen, a detta dei progettisti (un’Audi R8 con motore V10 5.2, ndr), garanzia di sicurezza per quel che riguarda la bontà di scocca e telaio e per essere più snelli in fase di omologazione. La pelle, tutta in fibra di carbonio, è invece inedita e la sua esuberanza è fatta apposta per incontrare, eventualmente, i gusti di potenziali clienti nell’area mediorientale. Inediti alcuni dettagli interni: il layout di base resta ovviamente quello della coupé tedesca, tuttavia cambia il disegno delle bocchette d’aerazione centrali, ci sono alcuni inserti specifici e sono riusciti persino, all’interno del Virtual cockpit di chiara origine Audi, a realizzare il modellino virtuale della GT65. Per quella vera, comunque, occorrono sei mesi di costruzione per un prezzo finale di circa 800.000 euro.

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