Antono Felix Da Costa (sulla destra) e Pascal Wehrlein al Porsche Experience Center di Franciacorta in occasione della presentazione della Gen3 99X electric
Thomas Laudenbach, capo della divisione Motorsport della casa di Zuffenhausen, non si è voltuo sbilanciare sugli obiettivi del prossimo campionato, ma non ha nascosto amarezze e ambizioni: «La scorsa stagione non abbiamo ottenuto tutto quello che avremmo voluto – ha confessato – e non c’è dubbio che corriamo per vincere: gare e titoli. Perché siamo Porsche e non non siamo in Formula E solo per partecipare». Al primo e finora unico successo del costruttore nel circuito elettrico – in febbraio a Città del Messico con Wehrlein – Laundebach confida che ne seguano altri.
«Condividiamo la filosofia di Porsche – ha dichiarato Da Costa anche a nome del nuovo compagno di squadra (il portoghese ha lasciato il team franco cinese prendendo il posto di André Lotterer che è passato alla Avalanche Andretti, team cliente della casa tedesca) – finora del resto ho perso molto, ma ho anche vinto qualcosina e voglio dare il mio contributo». Il portoghese ha già messo in chiaro che le monoposto Gen3 si guidano «in modo molto differente rispetto alle Gen2»: almeno in campo agonistico «sono le auto più efficienti del pianeta».
A proposito dell’ingaggio di Porsche, Da Costa ha parlato di «un sogno che si avvera»: «Ci sono pochi costruttori in testa alla lista dei desideri di un pilota e Porsche è uno di questi», ha sintetizzato. Wehrlein è apparso molto fiducioso intervenendo dopo Laudenbach: «Vogliamo assolutamente ottenere altre vittorie. Le carriere di Da Costa e mia si sono incrociate spesso – ha concluso – e lui è un tipo veramente a posto».