Ecco i nostri top e flop del Gran Premio dell'Arabia Saudita 2023 di Formula 1
- Top: Red Bull
- Top: Fernando Alonso
- Top: Kevin Magnussen
- Flop: Ferrari
- Flop: McLaren
- Flop: la direzione gara
Seconda gara stagionale, seconda doppietta per la Red Bull. A vincere il Gran Premio dell'Arabia Saudita è stato Sergio Perez, davanti a un Max Verstappen protagonista di una rimonta degna di nota. Qui, però, non vogliamo raccontarvi la cronaca di Jeddah, ma i nostri top e flop. Quindi, bando agli indugi.
Top: Red Bull
Top: Fernando Alonso
Fernando Alonso si sta candidando a diventare il nuovo Max Verstappen del 2020, pronto a installarsi nelle posizioni di rincalzo alle spalle di un team dominante. L'errore di posizionamento sulla piazzola in partenza – francamente evitabile – è l'unica macchia di una corsa di cui Alonso ha preso la testa in partenza, per poi rendersi conto rapidamente che non c'erano possibilità di avere la meglio nemmeno la Red Bull sul gregario Perez. A Jeddah Alonso è salito sul podio, prima di essere penalizzato di 10 secondi per aver scontato la sua penalità in modo scorretto. Ma la sensazione è per il centesimo in carriera sia solo questione di tempo. La AMR23 si è dimostrata la seconda forza in pista anche su un tracciato su cui conta la velocità di punta – suo tallone d'Achille – e su cui la gestione delle gomme – punto forte – non conta molto. È oro colato, visto dove si trovava il team poco fa.
Top: Kevin Magnussen
Un punticino sembra poca cosa, in Formula 1. Ma per qualcuno vuol dire molto. È così nel caso della Haas, che sta cercando di farsi strada nel vivace gruppo di centro classifica. E se sul giro secco Nico Hulkenberg sembra essere più efficace, in gara oggi si è visto il miglior Kevin Magnussen, coriaceo quanto basta per strappare il decimo posto a Yuki Tsunoda sul finale della gara. Per ora non si può fare di più. Ma è un segnale della maturità di Magnussen, che oggi riesce a dosare al meglio quell'aggressività in pista che una volta rappresentava un limite.
Flop: Ferrari
Flop: McLaren
Certo, Lando Norris ha sbagliato ieri in qualifica, e oggi in partenza Oscar Piastri non è stato impeccabile. Ma la verità è che la McLaren ad oggi è semplicemente una vettura da fondo classifica. Anziché agganciarsi al top della classe B, la scuderia di Woking ha pagato carissima la decisione di cambiare troppo tardi direzione dello sviluppo durante l'inverno, finendo a giocarsi le ultime posizioni con la Williams. Per chi è cresciuto tra gli anni Novanta e gli anni Duemila, vedere due ex grandi della Formula 1 così indietro fa davvero male. Ma il Circus è spietato.
Flop: la direzione gara
La direzione gara oggi, a nostro avviso, non è stata impeccabile. Il regime di Safety Car disposto per il ritiro di Lance Stroll è stato francamente incomprensibile, ma diamo il beneficio del dubbio vista la spiegazione data dalla Federazione. “Dalle angolazioni delle riprese disponibili la posizione esatta della vettura ferma non era chiara, e quindi la Safety Car è stata mandata in pista in quanto opzione più sicura”, hanno puntualizzato. Fatichiamo invece a comprendere il motivo per cui, nonostante avesse più di metà gara a disposizione per comminare una penalità ad Alonso, la direzione gara abbia agito solo a gara conclusa, facendo salire allegramente lo spagnolo sul podio per poi sottrargli il trofeo poco più tardi. Una maggiore prontezza non guasterebbe.