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Ford Cosworth DFV, il V8 dei record nato da una tranquilla berlina

Realizzato partendo dal motore della Ford Cortina, il V8 3.0 Ford Cosworth DFV è il più longevo e vincente nella storia della F1

ford cosworth dfv, il v8 dei record nato da una tranquilla berlina

Le competizioni sono piene di motori leggendari, ma visto che in ambito agonistico l’evoluzione è continua, spesso si tratta di leggende che si affermano e spariscono con altrettanta rapidità per lasciare il posto alla successiva.

Se parliamo di Formula 1, Il mito davvero inarrivabile non è un motore a 10 o 12 cilindri Ferrari, Honda o Renault, ma un V8 firmato Ford-Cosworth che vanta una carriera durata ben 16 anni e qualcosa come 155 gare vinte. Si chiama DFV ed è il pronipote del motore della Ford Cortina…

Da un quattro nasce un “otto”

L’origine del DFV si fa risalire alla Ford Cortina e per l’esattezza al motore quattro cilindri che la berlina, cavallo di battaglia della divisione britannica di Ford, aveva in gamma. Da questo vengono realizzate delle unità destinate alla Formula 2 che utilizzano il blocco originale ma con testate progettate ex-novo dalla stessa Cosworth.

Ford Cortina Lotus

Il motore in questione, siglato FVA che è l’acronimo di Four Valve – tipo A, ha appunto teste in alluminio con distribuzione a doppio albero a camme e quattro valvole per cilindro, appunto. La cilindrata, in conformità al regolamento di F2, è di 1,6 litri e in questa configurazione viene utilizzato dal 1966 al 1971 comparendo anche tra il ’67 e il ’68 in Formula 1 sulle monoposto Matra.

Nel 1967, i fondatori e progettisti della Cosworth Mike Costin e Keith Duckworth progettano un nuovo V8 da F1 unendo due bancate FVA con un angolo di 90°, abbastanza ampio da tenere basso il baricentro a tutto beneficio della dinamica, e confermando la distribuzione a quattro alberi comandati da ingranaggi.

Ford Cosworth DFV

La cilindrata viene ritoccata in quanto le due unità 1.600 darebbero come risultato un motore da 3,2 litri mentre il limite previsto per la F1 è di 3,0. I tecnici lavorano di fino riducendo in proporzione sia la corsa sia l’alesaggio per conservare le caratteristiche delle camere di scoppio e conservare l’affidabilità, e lo stesso fanno con le teste per mantenere il rapporto di compressione.

Proprio l’affidabilità è, infatti, la principale caratteristica che contribuisce a fare del motore una vera pietra miliare e ne garantisce la lunga carriera, ma ovviamente non difetta nemmeno in potenza: la prima versione eroga circa 400 CV a 9.000 giri/min, progressivamente incrementata nel decennio successivo fino a toccare i 500 CV.

Tyrrell 003 1971

McLaren M19C 1972

La carriera

Nel corso dei suoi 16 anni di carriera, il motore DFV viene utilizzato sulle monoposto di team come Lotus, Tyrrell, Matra, McLaren e Williams, ottenendo moltissimi successi a cominciare da quello nella gara d’esordio al Gran Premio d’Olanda 1967, vinto dalla Lotus di Jim Clark.

Matra MS9 1968

Il DFV muove le monoposto dei piloti campioni del mondo per ben 12 volte tra il ’68 e l’82 e dei team vincitori del titolo costruttori per 10 volte dal ’68 all’81. Parallelamente è utilizzato anche in altre specialità, come l’endurance, ottenendo importanti affermazioni in gare come la 24 Ore di Le Mans, vinta nel 1975 con la Gulf-Mirage GR8 e nel 1980 con la Rondeau M379.

Nel 1983, lasciato il posto al nuovo DFY, il DFV viene riciclato in Formula 3000 dove, con qualche limitazione al regime di giri e quindi alla potenza, continua a essere utilizzato per circa un decennio.

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