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Motori

Fiat Uno, un “Tipino” da non sottovalutare

“Il motore del 2000, sarà bello e lucente, sarà veloce e silenzioso, sarà un motore delicato, avrà lo scarico calibrato…”, così cantava Lucio Dalla nella sua celebre canzone del 1976, “Il motore del 2000”, contenuta nell’album “Automobili”. Quelle parole di speranza per un futuro scintillante, di attesa verso un domani più attento all’ambiente, furono riprese dalla Fiat per la campagna pubblicitaria che avrebbe accompagnato la Uno di seconda generazione, che puntava forte sui motori Fire prodotti a Torino. Quella réclame è rimasta impressa nella mente e nella memoria di tanti, per la delicatezza e la semplicità di quella breve sequenza, in cui l’utilitaria viaggiava in mezzo alla natura con leggiadria, sospinta da un motore – per l’epoca – modernissimo. Fu questo il modo designato per accompagnare il lancio commerciale della nuova macchina italiana, che aveva il compito di replicare lo straordinario successo della Uno prima maniera, quella che fu immessa nell’orbita di mercato con la forza di uno shuttle direttamente da Cape Canaveral, dove la NASA custodisce la sua base aerospaziale.

Un “Tipino” niente male

Non è una grande sorpresa scorgere tra gli affollati e affaccendati padiglioni del Salone di Francoforte del 1989, la nuova Fiat Uno. La meraviglia – semmai – sta nell’audacia di sostituire un veicolo di enorme successo, in grado di inanellare tre milioni di esemplari in meno di un quinquennio, riuscendo a proiettare la Fiat in una nuova dimensione di prosperità. In quel periodo, a Torino si respira grande fiducia nei propri mezzi e non mancano le iniziative coraggiose, quindi attorno alla nuova utilitaria destinata alla diffusione di massa c’è la convinzione che sarà un trionfo. Questa sicurezza viene infusa negli uomini di Fiat dal recente consenso unanime che ha ricevuto la Tipo, che in quell’anno ottiene persino il premio di Car of the Year, e perché più di un pizzico di Tipo confluisce nella nuova Uno. Stilisticamente le due vetture si assomigliano moltissimo, anzi, a ben guardare la Uno sembra la sorella minore della berlina compatta torinese, tanto che viene battezzata il “Tipino”. Un soprannome simpatico e lusinghiero. La Uno infatti ha personalità da vendere, grinta, pragmatismo, versatilità e semplicità. Tutte caratteristiche ideali per un’automobile che vuole conquistare più clienti possibile.

fiat uno, un “tipino” da non sottovalutare

Fiat Uno e Fiat Tipo

Stile anni Novanta

Stilisticamente la Uno di seconda generazione si contraddistingue per uno design di tendenza, che esprime nel migliore dei modi i canoni estetici del suo periodo. L’utilitaria torinese è una macchina concepita per soddisfare il palato dell’automobilista degli anni Novanta, che non gradisce più le forme squadrate e dure, ma le vuole più tondeggianti e levigate. Per questo la Uno II guadagna una silhouette più rotonda, anche se cresce di 4,5 centimetri in lunghezza. Il frontale, poi, diventa più rastremato con una calandra stretta, affiancata da fanali di dimensioni meno ingombranti. I paraurti si fanno più bombati, il cofano motore si inclina maggiormente rispetto alla progenitrice, come accade anche con il parabrezza, e nel complesso la vettura riesce a fendere l’aria in modo eccellente (Cx 0,29). Il risultato finale parla di un pacchetto che viene migliorato sotto ogni punto di vista. Le rifiniture, i sedili, la plancia e le plastiche in generale sono più curate, solide e robuste. L’operazione di rinnovamento viene fatta con cura.

fiat uno, un “tipino” da non sottovalutare

Fiat Uno

Una ricca gamma di motori

La Fiat concepisce per la Uno una ricca selezione di motori: 6 a benzina e 3 diesel. Alcuni possono essere declinati anche nella versione Selecta dotata di cambio automatico CVT a variazione continua, per avere un pizzico di innovazione in più. Il “motore del 2000” è invece il Fire, che viene offerto in molteplici combinazioni di cilindrata e potenza, mentre il vertice è il 1.4 con turbocompressore da 116 CV (111 nella versione catalitica) che scatena la versione Turbo, una delle più amate in assoluto. Quest’ultima prosegue nel solco tracciato dalla sua progenitrice e si conferma come una delle sportive compatte più cattive e apprezzate in assoluto. È il periodo in cui proliferano ancora le “bare a quattro ruote”, con le quali qualche incauto e improvvisato pilota prova a dar vita a duelli all’ultimo sangue a ogni semaforo. Con la Uno Turbo si vince spesso e questo aumenta il fascino dell’autovettura.

fiat uno, un “tipino” da non sottovalutare

Fiat Uno, una vera world car

Nel 1993 si affaccia sulla scena la Fiat Punto, erede designata della Uno che suo malgrado risulta ancora fresca e appetibile sul mercato. Per questo motivo, nel listino della casa torinese, le due vetture viaggiano fianco a fianco almeno fino al 1995, quando si decide di chiudere almeno la produzione italiana della fortunata utilitaria dal numero primo. In altre parti del mondo, però, la Uno continuerà a vivere indisturbata e a proliferare. Quindi, nelle fabbriche in Polonia venne ricarrozzata con il marchio Innocenti e venduta in Italia sotto le mentite spoglie di Mille ed Elba (fino al 1997), senza contare le unità assemblate in India, Turchia, Sud Africa, Pakistan, Argentina e soprattutto Brasile, che sono perdurate anche oltre il nuovo millennio. Proprio nel Paese carioca la Uno è stata particolarmente apprezzata e ha viaggiato sulle catene di montaggio fino al 2014, quando per salutarla è stata coniata una versione dal nome “Grazie Mille”. Un tributo carico di affetto per un’auto che ha rappresentato molto nella storia delle quattro ruote, con oltre 9,5 milioni di esemplari complessivi.

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