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Ferrari – Un Cavallino senza freni: ancora una trimestrale da record

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Ferrari – Un Cavallino senza freni: ancora una trimestrale da record

La Ferrari continua a non conoscere alcuna crisi, di nessun tipo. Perché a Maranello non fanno altro che aggiornare i loro massimi storici sul fronte di tutte le principali voci commerciali, operative e finanziarie. Lo dimostra il bilancio del terzo trimestre, in crescita ancora una volta a doppia cifra per tutte le metriche del conto economico.

Consegne e ricavi. In dettaglio, le consegne hanno superato per la prima volta nella storia del Cavallino Rampante la soglia delle 3 mila unità, attestandosi a 3.188 e crescendo del 15,9%, grazie all’accelerazione delle vendite della 296 GTB e della 812 Competizione e al continuo contributo positivo della Portofino M e della famiglia F8, che hanno compensato il calo delle SF90 (zero consegne, come previsto, anche per i modelli Icona). In termini geografici, bene le Americhe, con un +28,2%, l’area Greater China con un +73,1% e il Resto dell’Asia/Pacifico con un +15,2%, mentre è rimasta pressoche invariata la regione Emea. L’aumento dei volumi ha contribuito a una crescita dei ricavi netti del 18,7% (13% a cambi costanti) a 1,25 miliardi di euro, di cui 1,06 miliardi dalla vendita di auto e ricambi (+19,6%), 41 milioni dalla commercializzazione di motori (-25,3% per la diminuzione delle consegne alla Maserati) e 123 milioni da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio (+29,7%).

La redditività. La redditività, quindi, ha beneficiato dell’aumento dei ricavi e del crescente ricorso dei clienti ai servizi di personalizzazione, mentre è stata penalizzata da un aumento dei costi industriali e di ricerca e dal peggioramento del mix di prezzo legato, per lo più, alla mancanza dei modelli Icona. Il margine operativo lordo è comunque cresciuto del 17,1% a 435 milioni, per un’incidenza sul fatturato scesa dal 35,2% al 34,8%, mentre l’utile operativo è migliorato del 10,5% a 299 milioni, per un margine in contrazione dal 25,7% al 23,9%. Infine, i profitti sono saliti del 10% a 228 milioni, per un utile per azione aumentato da 1,11 a 1,23 euro.

Cassa e debito. Migliorano anche ulteriori parametri finanziari. I flussi di cassa delle attività industriali sono risultati positivi per 219 milioni con la crescita dell’Ebitda e le caparre per la Daytona SP3 a compensare investimenti per 198 milioni. In calo l’indebitamento industriale netto, sceso, nel giro di tre mesi, da 387 milioni a 256 milioni, mentre la liquidita disponibile è salita da 1,875 miliardi a 2,034 miliardi. “Gli ottimi risultati finanziari – ha affermato l’amministratore delegato Benedetto Vigna – sono un’ulteriore prova della solidità del nostro business. La nostra strategia a lungo termine continua a guidare la redditività, aumentando la nostra resilienza in uno scenario macroeconomico che presenta nuove sfide su scala globale”.

Nuova revisione delle stime. “Nel terzo trimestre del 2022 i ricavi, l’Ebitda e l’Ebit sono cresciuti a doppia cifra rispetto allo stesso periodo del 2021, con una solida generazione di free cash flow industriale. Tutto ciò ha portato a rivedere al rialzo la guidance 2022 su tutte le metriche”, ha proseguito Vigna. La Ferrari, infatti, ha alzato i target annuali a neanche tre mesi dall’ultima modifica per tener conto, innanzitutto, di una raccolta ordini sempre su livelli record. “Oggi continuiamo a gestire un portafoglio ordini straordinario: tutta la nostra gamma è sold out a eccezione di pochi modelli; ha spiegato l’ad. Dunque, grazie anche a un continuo arricchimento del mix di modelli, a un crescente contributo delle personalizzazioni e a una persistente disciplina nella gestione degli investimenti, la stima sui ricavi sale da 4,9 a 5 miliardi, quella sull’Ebitda da 1,7/1,73 miliardi a oltre 1,73 miliardi, sull’utile operativo da 1,15/1,18 miliardi a più di 1,18 miliardi (il margine è visto al 24% circa), sull’utile per azione da 4,8/4,9 euro a circa 5 euro e sui flussi di cassa da almeno 650 milioni a 700 milioni.

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