Ferrari prepara il grande ritorno alla 24 Ore di Le Mans con la nuova 499P
“Questa vettura è un sogno che si avvera e con lei ripartiamo da dove avevamo lasciato nel 1973 quando la 312 PB, fece la sua ultima apparizione nel campionato endurance” ha esordito il responsabile delle attività sportive Ferrari, Antonello Coletta prima di spiegare come “la 499P sia stata quindi concepita per omaggiare il nostro passato, pur essendo un tangibile manifesto tecnico del nostro futuro”. Le parole di Coletta si riferiscono sia alla livrea rosso-gialla ricca di citazioni all’heritage motorsport di Maranello, che al numero di avanguardistiche soluzioni adottate dal progetto 499P la cui filosofia di base, è iniziare da un foglio bianco per poi costruire una macchina completamente nuova dal telaio ad ogni elemento della componentistica, rispettando i criteri del regolamento Wec.
Dopo aver svelato le fantascientifiche fisionomie della vettura al riparo da occhi indiscreti all’interno di un box dell’Autodromo di Imola in occasione delle Finali Mondiali Ferrari Ferdinando Cannizzo – responsabile per lo sviluppo delle vetture GT da pista di Maranello – ha approfondito ulteriori dettagli tecnici della 499P dove il numero nella sigla equivale alla cilindrata unitaria, mentre la lettera p si riferisce alla parola prototipo: “la 499P è plasmata dal rapporto con il vento ed unisce tecnica, aerodinamica e design per ottimizzare i flussi, minimizzare il consumo delle gomme e sfruttare al meglio la propulsione ibrida composta dai 272 cavalli dell’unità elettrica, e dal 6 cilindri a V in posizione centrale con bancate a 120 gradi e doppi turbo”.
Ripreso dal modello di serie GTB stradale, il motore della 499P è portante e dunque dotato di elementi specifici mentre la batteria ad alto voltaggio sviluppata dal reparto F1 e riposta sotto il serbatoio, alimenta l’assale anteriore generando una trazione integrale chiamata a gestire 680 Cv complessivi (limite massimo consentito dal regolamento). La frenata è brake by wire con recupero energetico ed al pari del cambio, le sospensioni a triangoli sovrapposti sono integrate nella scocca. Tutto nella 499P è quindi messo a punto per creare una cinematica ottimale e se la parti nascoste all’occhio (meccanica e abitacolo) promettono una guidabilità allo stato dell’arte progettata per resistere a sollecitazioni estreme, l’estetica capolavoro colpisce istantaneamente l’immaginario evocando le epiche sfide del passato, partendo proprio dalla 24 Ore di Le Mans.
Nell’introdurre significato ed obiettivi della 499P che nella sfide in pista sarà gestita da tecnici ed ingegneri di Maranello con la collaborazione di AF Corse, le indimenticabili battaglie motoristiche nel circuito della Sarthe sono state citate anche dal Ferrari Executive Chairman John Elkann, che ha ricordato i nove trionfi del Cavallino Rampante a Le Mans e puntualizzato come “la 499P ci permetta di tornare a competere per la vittoria assoluta nel mondiale endurance seguendo un percorso di innovazione e sviluppo, fedele alle nostre tradizioni. Per Ferrari infatti, la pista è da sempre un terreno ideale dove sperimentare soluzioni tecniche di avanguardia, prima di trasferirle nelle vetture stradali”.