Ferrari, per cambiare la macchina servono due mesi. Ecco il piano
A Melbourne non ci sono particolari novità tecniche, bisogna aspettare gli aggiornamenti «pesanti» (fra i quali un nuovo fondo) in arrivo a maggio e giugno fra Baku, Imola e Barcellona. A Maranello dicono di aver individuato i mali della SF-23, se fosse vero sarebbe già un buon punto di partenza, di certo non lo capiremo domenica.
La cura richiede tempo, è Carlos Sainz a spiegare dove sta la verità, senza nascondersi: «Non ci vorranno una gara o due, ma un paio di mesi in cui dovremo cercare di fare il massimo con ciò che abbiamo. C’è un piano a medio termine per ribaltare la situazione, in fabbrica stanno facendo di tutto per accelerare sugli sviluppi». Morale: al momento la Ferrari cerca soluzioni provvisorie lavorando sugli assetti e sulle altezze da terra per proteggere le gomme sulla distanza. Per lo spagnolo il problema è che «la macchina di adesso è imprevedibile, complicata».
Davanti a una Red Bull «senza punti deboli», alla sorprendente Aston Martin di Alonso, non si può che giocare in difesa — l’obiettivo è entrare nella top 5 — aspettando periodi migliori. Una versione rivista della SF-23 che possa raddrizzare questo campionato e dare speranza al prossimo, perché le scelte di oggi ricadono su quelle di domani. Era partita come la stagione del riscatto, siamo già ai corsi di recupero.