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Ferrari, per cambiare la macchina servono due mesi. Ecco il piano

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Ferrari, per cambiare la macchina servono due mesi. Ecco il piano

N on c’è spazio per i ricordi, splendidi, di un anno fa quando Leclerc dominava a Melbourne sulla «Bestia» e Verstappen scivolava a -46 in classifica. «Ma adesso la prestazione non c’è e l’obiettivo è portare a casa quanti più punti possibili. Non credo che in questo weekend si possano fare i miracoli, ma stiamo spingendo in fabbrica e al titolo ci credo ancora». Charles Leclerc al Gp d’Australia (QUI gli orari e la tv) è lo specchio di una Ferrari da correggere, se non addirittura da ripensare: zero podi nei primi due Gp, distacco dalla Red Bull di 7-8 decimi a giro in gara, oltre ai guasti sulla monoposto del monegasco.

A Melbourne non ci sono particolari novità tecniche, bisogna aspettare gli aggiornamenti «pesanti» (fra i quali un nuovo fondo) in arrivo a maggio e giugno fra Baku, Imola e Barcellona. A Maranello dicono di aver individuato i mali della SF-23, se fosse vero sarebbe già un buon punto di partenza, di certo non lo capiremo domenica.

La cura richiede tempo, è Carlos Sainz a spiegare dove sta la verità, senza nascondersi: «Non ci vorranno una gara o due, ma un paio di mesi in cui dovremo cercare di fare il massimo con ciò che abbiamo. C’è un piano a medio termine per ribaltare la situazione, in fabbrica stanno facendo di tutto per accelerare sugli sviluppi». Morale: al momento la Ferrari cerca soluzioni provvisorie lavorando sugli assetti e sulle altezze da terra per proteggere le gomme sulla distanza. Per lo spagnolo il problema è che «la macchina di adesso è imprevedibile, complicata».

Davanti a una Red Bull «senza punti deboli», alla sorprendente Aston Martin di Alonso, non si può che giocare in difesa — l’obiettivo è entrare nella top 5 — aspettando periodi migliori. Una versione rivista della SF-23 che possa raddrizzare questo campionato e dare speranza al prossimo, perché le scelte di oggi ricadono su quelle di domani. Era partita come la stagione del riscatto, siamo già ai corsi di recupero.

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