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Ferrari di Leclerc smontata alla ricerca del guasto: per ora nessuna spiegazione

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Ferrari di Leclerc smontata alla ricerca del guasto: per ora nessuna spiegazione

L’alfa e l’omega, vivere in un perenne equilibrio precario. Fra impresa e disastro, fra euforia e depressione. Il clan Sainz si muove in blocco gasato dalla prima fila di Carlos, mentre quello di Leclerc digerisce l’ennesima batosta, scattare dalla 19esima posizione. Come in un film horror, per chi come Charles di pole ne ha fatte diciannove.

I piloti conoscono il circuito catalano come le loro tasche, hanno macinato un’infinità di chilometri nei test invernali degli anni scorsi. Eppure dalle qualifiche di ieri è uscito un caos estremo, che il solo Verstappen è stato capace di governare per prendersi la sua prima pole spagnola. Ma del potenziale di Max nessuno dubitava, restavano i posti dietro da assegnare.

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L’incertezza della vigilia, fondata su distacchi ridotti nel gruppone, poggiava su argomenti solidi. in giornata no, Perez pure (recidivo dopo Montecarlo). Di fallimenti e di ritorni a sorpresa, quello di Norris in seconda fila con la McLaren. La pioggia, caduta prima delle qualifiche, può aver mescolato le carte. Ma non basta a spiegare la doppia faccia della Ferrari. E la clamorosa uscita di Leclerc nella prima sessione, il Q1, un girone infernale. Un episodio anomalo per uno dei migliori sprinter di sempre della F1, Charles punta il dito sulla macchina: «Facevo le curve a destra e andava bene, mentre in quelle a sinistra c’era qualcosa di molto strano». L’analisi del giro più terribile della sua carriera gli dà ragione, ha perso due decimi — un’infinità — in una singola piega. «Sarei sorpreso se tutto fosse a posto, ho quasi perso la macchina mentre andavo a 60 km/h, con la bandiera rossa». I meccanici ieri sera hanno iniziato a smontare la SF-23 alla ricerca di una spiegazione, che per ora non è emersa. Servono altre analisi e non saranno completate prima di stamattina.

«Era impossibile guidare, anche quando ho montato un set di gomme nuove non è cambiato nulla. Non c’entrano gli aggiornamenti, la mattina (nelle terze libere ndr) le sensazioni erano buone» ha aggiunto il monegasco. Fred Vasseur gli crede: «Mi fido delle sue impressioni, doveva esserci qualcosa di rotto. Lui ci ha avvisato subito del problema». Se come sostiene Charles è stato davvero un guasto — magari di tipo meccanico — sarebbe l’ennesimo di una stagione da incubo. Cominciata nel primo Gp in Bahrein con il ritiro a causa del cedimento della seconda centralina elettronica, la prima era andata k.o. prima della partenza.

Un disastro che si è trascinato anche nel successivo appuntamento di Gedda dove ha scontato dieci posizioni di penalità al via per aver montato nuovi elementi oltre i limiti del regolamento. Leclerc predica amore eterno alla Ferrari, ma il rapporto è messo continuamente a dura prova. A Montecarlo, la scorsa settimana era stato retrocesso di 3 posizioni per un mancato avvertimento da parte del muretto sull’arrivo di Norris.

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Tutta la pressione stavolta è su Sainz, finalmente protagonista, è il test della verità per sperare nella bontà degli aggiornamenti, l’obiettivo è il secondo podio dell’anno: «Ho dato tutto e ho guidato bene. Ci proveremo e lotteremo. Ma anche Perez arriverà: le simulazioni dicono che la Red Bull ha mezzo secondo di vantaggio nel ritmo gara» dice lo spagnolo. Com’è dura competere nel campionato degli altri.

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