Ferrari di Leclerc smontata alla ricerca del guasto: per ora nessuna spiegazione
I piloti conoscono il circuito catalano come le loro tasche, hanno macinato un’infinità di chilometri nei test invernali degli anni scorsi. Eppure dalle qualifiche di ieri è uscito un caos estremo, che il solo Verstappen è stato capace di governare per prendersi la sua prima pole spagnola. Ma del potenziale di Max nessuno dubitava, restavano i posti dietro da assegnare.
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«Era impossibile guidare, anche quando ho montato un set di gomme nuove non è cambiato nulla. Non c’entrano gli aggiornamenti, la mattina (nelle terze libere ndr) le sensazioni erano buone» ha aggiunto il monegasco. Fred Vasseur gli crede: «Mi fido delle sue impressioni, doveva esserci qualcosa di rotto. Lui ci ha avvisato subito del problema». Se come sostiene Charles è stato davvero un guasto — magari di tipo meccanico — sarebbe l’ennesimo di una stagione da incubo. Cominciata nel primo Gp in Bahrein con il ritiro a causa del cedimento della seconda centralina elettronica, la prima era andata k.o. prima della partenza.
Un disastro che si è trascinato anche nel successivo appuntamento di Gedda dove ha scontato dieci posizioni di penalità al via per aver montato nuovi elementi oltre i limiti del regolamento. Leclerc predica amore eterno alla Ferrari, ma il rapporto è messo continuamente a dura prova. A Montecarlo, la scorsa settimana era stato retrocesso di 3 posizioni per un mancato avvertimento da parte del muretto sull’arrivo di Norris.
Tutta la pressione stavolta è su Sainz, finalmente protagonista, è il test della verità per sperare nella bontà degli aggiornamenti, l’obiettivo è il secondo podio dell’anno: «Ho dato tutto e ho guidato bene. Ci proveremo e lotteremo. Ma anche Perez arriverà: le simulazioni dicono che la Red Bull ha mezzo secondo di vantaggio nel ritmo gara» dice lo spagnolo. Com’è dura competere nel campionato degli altri.