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Ferrari, Cannizzo racconta la sua 499P e la lunga strada verso Le Mans 2024

L’ingegnere Ferdinando Cannizzo, Head of GT Racing Car Design and Development per Ferrari Competizioni GT, è una figura chiave all’interno dell’azienda di Maranello. Negli ultimi 20 anni, alcune delle crezioni dell’Ingegnere hanno conquistato traguardi importanti nel mondo del Motorsport. Sue la F1 del 2004 e la 488 GTE. Tra le sue crezioni anche la 499P, la vettura vincitrice al debutto lo scorso anno alla 24 Ore di Le Mans e che tra pochi giorni, sullo stesso circuito de La Sarthe, si troverà a difendere il Titolo.

Il progetto della 499P, come ci ha spiegato l’Ingegnere, ha iniziato a prendere forma, partendo da un foglio bianco, in pieno periodo pandemico. Un periodo in cui tutti noi eravamo fortemente limitati ma che paradossalmente ha fornito il giusto tempo e gli spazi di riflessione necessari per dedicarsi completamente allo di sviluppo. La principale difficoltà, una volta partiti, è stata la mancanza di riferimenti recenti e affidabili, una situazione che ha obbligato il team a innovare e definire da zero gli obiettivi prestazionali. Ogni componente della macchina, creato da zero, è stato studiato per alzare l’asticella delle performance. All’inizio, il team di progettazione non era completo e molte aree erano scoperte. La formazione della squadra era diventato un progetto parallelo, cruciale per il successo. Cannizzo ha enfatizzato l’importanza della collaborazione e dell’aiuto reciproco, tra i vari uomini e reparti del team di sviluppo, sottolineando che senza questi elementi non sarebbero mai riusciti a progredire.

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Il team ha sfruttato il know-how e gli strumenti presenti in Ferrari, cercando supporto interno per sviluppare e testare i componenti della vettura. La fase concettuale della macchina è stata seguita dalla progettazione, realizzazione e sperimentazione dei componenti. Durante questa fase, ogni singola parte è stata testata singolarmente per garantirne la robustezza e le prestazioni. Successivamente, la squadra di ingegneri e tecnici ha cominciato l’assemblaggio del primo prototipo iniziando il debug meccanico e software. Una fase fondamentale per arrivare preparati ai test in pista. I test iniziali, hanno visto la Ferrari effettuare il primo shakedown a luglio 2022, seguito da un secondo ai primi test a Barcellona ad agosto. Due vetture sviluppate in parallelo, nate a distanza di un mese l’una dall’altra: la prima, focalizzata sulle prestazioni funzionali, l’altra sull’affidabilità. Unica strategia possibile per arrivare ad affrontare il Campionato in tempo, con il giusto livello di sviluppo e la preparazione necessaria per puntare ai podi.

La Power Train della 499P si è dimostrata particolarmente comlessa. Questa ha visto l’integrazione di tecnologie avanzate provenienti da settori diversi come la Formula Uno e le stradali di produzione. Un esempio è l’architettura del motore, che aveva come base quella della 296 stradale adattata, alleggerita e resa portante. Il pacco batteria e l’elettronica derivano da quanto era stato progettato per le monoposto di F1, adattati e modificati per soddisfare le esigenze delle gare di Endurance. Cannizzo ha sottolineato l’importanza di progettare la vettura come un’integrazione armonica di tutte le parti, piuttosto che come una somma di componenti singoli. Un approccio che ha permesso di migliorare l’efficienza e le prestazioni generali del veicolo che da prestazionale si è trasformato in vincente. Prima della 24 Ore di Le Mans 2023, Ferrari ha effettuato diversi test di endurance, calcolando una probabilità del 60% di completare la gara senza anomalie.

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Le Mans

Nonostante questa percentuale bassa, il team si è dimostrato fiducioso grazie alle simulazioni e alle esperienze accumulate. La conquista della pole position nel weeck end di gara ha dato quella serenità al gruppo, che ha consentito di tenere la giusta concentrazione e armonia nell’affrontare la 24 Ore. Cannizzo ha evidenziato come la concentrazione e la precisione nell’esecuzione di tute le operazioni all’interno del Circuito de La Sarthe siano state decisive per il successo. La storia della vittoria alla 24 Ore di Le Mans, iniziata in uno dei momenti più bui della storia recente è la dimostrazione di quanto possa andare lontano l’uomo quando non è solo, quando lavora in team e decide un obbiettivo. Per la prossima 24 Ore di Le Mans, Ferrari si troverà di fronte a una concorrenza più numerosa e tecnicamente avanzata. La vettura rimarrà sostanzialmente la stessa, con migliorie apportate per aumentare affidabilità e prestazioni. La sfida principale sarà mantenere la stessa concentrazione e serenità dell’anno precedente, affrontando la gara con meticolosità e umiltà. Quando abbismo chiesto all’Ing. Cannizzo se per gareggiare a Le Mans valessero gli stessi principi insegnati dal barone Pierre de Coubertin, la risposta è stata: “ L’importante a Le Mans non è partecipare, ma vincere!”.

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