La Formula E ha fatto un raro viaggio in un circuito permanente a Portland. Allestito fuori città, il tracciato è rurale e i muri sono scomparsi a favore dell’erba bordo pista.
I due lunghi rettilinei hanno reso la vita complessa anche per le batterie: “È il circuito più complicato che abbiamo incontrato dal punto di vista energetico”, ha detto Vergne di DS Penske prima della gara. “Nel simulatore, non avevamo mai lavorato su una pista in cui bisognava stare così indietro nel gruppo per conservare l’energia. Con l’elevata resistenza aerodinamica di queste monoposto elettriche, si può facilmente risparmiare il 20% di energia al giro stando dietro al leader, ed è chiaro che, a parte la pole position, non ha senso essere in testa prima della fine”.
Ma anche il DS Penske ha dovuto uscire veloce per cercare di conquistare il maggior numero di punti possibile. Su questa pista sconosciuta, le DS E-TENSE FE23 del team franco-americano si comportano generalmente bene. “Non so come lavorano gli altri”, ha detto Vergne. “Ma da parte nostra, analizziamo ogni curva al simulatore, facciamo molto lavoro prima di venire sui circuiti e arriviamo con una preparazione molto meticolosa”.
Foto di: DPPI
Dalla pitlane alla quarta posizione
Poiché la gara si è svolta su un circuito permanente, è stato possibile completare la prima sessione di prove il venerdì pomeriggio, in concomitanza con la partenza della gara prevista per il giorno successivo. I primi giri sono stati prudenti per tutti e hanno portato a qualche sbandamento nell’erba. Alla fine di questa prima sessione, guidata da Rene Rast della McLaren, Vergne era a meno di due decimi dal passo e il suo compagno di squadra Vandoorne era a mezzo secondo dalla vetta della classifica dei tempi. I distacchi erano molto ridotti, con 17 piloti a meno di un secondo l’uno dall’altro.
Il giorno seguente, la seconda sessione di prove è stata abbastanza tranquilla, soprattutto perché si è svolta poco più di un’ora prima delle qualifiche. Le DS Penske hanno continuato a lavorare, alternando giri economici e giri difficili. La fine della sessione ha rivelato un po’ di più sulle intenzioni di tutti. Ma a partire dalle qualifiche, le cose si sono fatte serie. Nel Gruppo A, Vergne si è qualificato per i quarti di finale, insieme alla coppia Nissan Sacha Fenestraz e Norman Nato e al pilota Maserati Maximilian Guenther. Vandoorne ha mancato l’accesso al turno successivo per soli cinque centesimi di secondo. In ogni caso, i suoi sforzi sono stati vani, perché pochi minuti dopo abbiamo appreso che i due piloti della DS Penske erano stati penalizzati e sarebbero partiti dalla pitlane.
Da abile stratega, Vergne è salito momentaneamente in quarta posizione, registrando a un certo punto la velocità massima più alta della gara, pari a 169,2 miglia orarie. Ma il gioco delle modalità di attacco lo ha fatto retrocedere all’11° posto alla bandiera a scacchi, appena davanti al compagno di squadra Vandoorne, 12°.
Il prossimo appuntamento del campionato mondiale di Formula E si svolgerà tra tre settimane, il 15 e 16 luglio, sul circuito collinare di Roma.
Stoffel Vandoorne, DS Penske