- La SF-23 Evo: le nuove idee
- Le conseguenze della nuova SF-23
- Le prospettive del 2023
- Il fine settimana di Melbourne
F1, la Ferrari corre ai ripari: a Imola esordirà la SF-23 Evo
La SF-23 Evo: le nuove idee
Tanti saranno i cambiamenti che investiranno la SF-23, sotto la guida attenta del nuovo capo degli ingegneri, Enrico Cardile. Dopo l’addio di Sanchez, avvenuto a sorpresa appena dopo la gara d’esordio in Bahrain, Cardile ha preso le redini del reparto aerodinamico e ha messo in cantiere i prossimi sviluppi della vettura. Si parte dal fondo, che sarà completamente nuovo, per poi spostarsi ad una nuova sospensione posteriore, dopo la bocciatura di quella che ha esordito proprio in questo 2023. Essa dovrebbe avere la funzionalità migliorata di controllare al meglio l’altezza da terra con un effetto anti-squat previsto durante la fase di accelerazione. La novità più “appariscente”, però, sarà quella relativa alle pance: se quelle di questa stagione seguivano la filosofia già ammirata sulla F1-75 della passata stagione, seppur perfezionata, rifinita e maggiormente “smussata” nelle forme, ora il Cavallino Rampante potrebbe cambiare strada. Difficile vedere un progetto quasi identico a quello della Red Bull RB19 disegnata da Adrian Newey – e che sta dominando in lungo e in largo -, ma le pance saranno effettivamente differenti, seppur non così spioventi come quelle made in Milton Keynes. La Ferrari ha intenzione di correggere i problemi relativi al porpoising, che hanno attanagliato la monoposto del 2023, e per farlo hanno deciso di intervenire così da far lavorare la macchina all’altezza da terra testata in galleria del vento. Finora, infatti, le Rosse di Charles Leclerc e Carlos Sainz non hanno potuto correre con quello che era il set-up più efficiente, testato proprio nelle simulazioni e in galleria del vento, a causa dell’eccessivo porpoising che la vettura ha messo in mostra una volta portata effettivamente su pista. Fino a questo momento, nelle prime due gare della stagione in Bahrain e in Arabia Saudita, le Ferrari hanno corso molto più “alte” rispetto a quanto preventivato: la conseguenza, in caso contrario, sarebbe stata quella di rischiare grosso ad ogni cordolo e ad ogni asperità dell’asfalto; questo fattore fa perdere alla SF-23 tanto downforce, fondamentale nelle vetture ad effetto suolo e, specialmente, sulla creatura di Maranello. Come precisa Nugnes nel suo articolo, infatti, con meno forza verticale viene meno anche l’energia apportata sugli pneumatici, che porta le gomme ad un carico di stress e degrado molto elevato se esse si trovano al di fuori della finestra corretta di funzionamento, che ad oggi è molto ristretta e ha messo in grande difficoltà sia gli ingegneri al muretto che i piloti per la scelta del set-up.
Le conseguenze della nuova SF-23
In casa Ferrari si è completamente rivisto il programma stipulato ad inizio stagione. La SF-23 ha sorpreso in negativo e ora il team di Maranello dovrà mettere pesantemente mano al portafoglio per sistemare le cose, ed evitare che il 2023 diventi un’annata estremamente negativa. In Formula 1, però, è bene ricordare che vige il budget cap: le squadre non possono esagerare con le spese, pena multe salatissime o persino una penalizzazione in classifica. I soldi, dunque, che erano stati preventivati per gli sviluppi e gli aggiornamenti da apportare nell’arco di tutta la stagione, verranno in buona parte investiti in questo nuovo progetto, che esordirà nella sesta tappa del mondiale, ad Imola. Le modifiche che verranno applicate sulla SF-23 Evo, quindi, dovranno funzionare al massimo per svelare doti nascoste di questa monoposto, nata sotto i migliori auspici e che, invece, finora ha creato grandi grattacapi agli ingegneri a Maranello. Ciò che avanzerà del budget cap della Rossa verrà diluito nel corso dell’anno per apportare modifiche e aggiornamenti probabilmente minori, nella speranza che la macchina che scenderà in pista sulle rive del Santerno dia le risposte sperate.
Le prospettive del 2023
Il fine settimana di Melbourne
Cosa andrà a fare, dunque, la Ferrari da qui ad Imola? A Melbourne, in Australia, gli ingegneri del Cavallino Rampante cercheranno di far fruttare la mole di dati raccolta nei primi due appuntamenti, così da poter migliorare la SF-23 sul tracciato di Albert Park. Già le prove libere, previste questo venerdì, cominceranno a dare i primi indizi sui piazzamenti ai quali potranno puntare Charles Leclerc e Carlos Sainz, che dovranno remare con ciò che hanno al momento a disposizione per evitare brutte figure e, soprattutto, andare in bagarre con Aston Martin e Mercedes.