Eric Blandin, vice direttore tecnico di Aston Martin Racing, è arrivato a Silverstone, sede del team britannico, dopo aver vinto 15 titoli iridati in Mercedes (8 Costruttori e 7 Piloti con Lewis Hamilton e Nico Rosberg).
Un filotto di successi inebriante, che però lo hanno portato ad accettare una nuova sfida, quella di Aston Martin. Il team inglese, nel 2022, non ha ottenuto i risultati sperati, ma i vertici stanno investendo ingenti somme di denaro per riuscirci. Nuove infrastrutture, nuovo personale, ambizioni rinnovate.
Ecco perché Blandin ha scelto Aston Martin. Una sfida affascinante, probabilmente molto difficile almeno nel breve periodo, ma che potrebbe dargli immense soddisfazioni.
La AMR23 di Fernando Alonso e Lance Stroll sarà presentata il 13 febbraio nella nuova fabbrica di Aston Martin. Blandin ha tenuto a sottolineare un aspetto: quella che sarà svelata tra poco meno di un mese non sarà un manichino, ma la monoposto reale.
“La vettura sta rispettando i tempi. Dal punto di vista aerodinamico, le specifiche con cui abbiamo deciso di presentarla sono complete. Presenteremo la vera monoposto, come abbiamo fatto lo scorso anno. La vettura sarà presentata nella nostra nuova fabbrica a Silverstone, il 13 febbraio, e sarà quella vera. Non deluderemo i fan”.
“La AMR23 è realizzata su quello che abbiamo imparato dalla vettura della passata stagione. Dunque gran parte delle componenti della AMR23 sarà nuovo. La macchina sarà completamente diversa dalla AMR22. Abbiamo cambiato più del 90% delle componenti e più del 95% delle superfici aerodinamiche rispetto al 2022”.
“Credo che ci saranno ancora differenze tra le vetture, sebbene alcune cose andranno naturalmente a convergere rispetto all’anno scorso. Nel 2022 abbiamo visto 2 filosofie molto diverse e immagino che ci saranno anche quest’anno”.
Sin dai primi test pre-stagionali 2022 quasi tutte le monoposto di F1 avevano denotato un forte porpoising, calmierato nel corso della stagione prima alzando le vetture da terra, poi adottando evoluzioni in grado di attenuare il saltellamento. Secondo Blandin il porpoising non sarà mai eliminato del tutto con questo regolamento tecnico.
“Per la monoposto di questa stagione ci siamo concentrati molto sulla prevenzione del porpoising, ma non possiamo garantire che abbia funzionato sino ai test che faremo in pista. Se soffriremo di porpoising, avremo diverse armi per combatterlo”.
“Qualora dovessimo incontrare problemi aerodinamici, sarà molto difficile risolverli in tempo. Ci sarà poco margine per reagire. Stesso discorso se ci saranno problemi meccanici, alle sospensioni, all’impianto di raffreddamento o di frenata. Il margine temporale tra l’unica sessione di test pre-stagionale e il primo gran premio sarà molto ridotto”.
Per concludere, l’ingegnere di Aston Martin ha svelato che il reparto progettazione è già in fermento per il prossimo anno: “Il 2024 è già nei radar, abbiamo già iniziato a dare un’occhiata alla monoposto del prossimo anno”.
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