F1, GP Stati Uniti 2022: Ecco perché la gara della Ferrari è un campanello d’allarme per il 2023
L’ingresso della safety car nel corso del 18° giro, infatti sembrava permettere a Leclerc che aveva allungato il primo stint, di tornare in corsa per la vittoria. Invece il monegasco con le hard non solo non è riuscito anche quando con un sorpasso bellissimo si è liberato di Perez, a tenere il passo di Verstappen e Hamilton, ma non ha staccato il messicano e Russell. Questo perché la F1-75 ancora una volta in gara non è stata forte come nel giro secco, e ha messo in evidenza il suo solito punto debole, il degrado gomme. Leclerc nonostante dei primi sei sia stato l’ultimo a cambiare le gomme, ha dovuto alzare il suo ritmo, con Perez e Russell che si sono riavvicinati.
Leclerc non potuto sfruttare un altro episodio favorevole l’errore al pit stop della Red Bull che l’aveva fatto tornare in pista davanti a Verstappen, ma l’altro limite della F1-75 la velocità di punta sul dritto, anche con una power unit nuova e aggiornata, non gli ha permesso di contrastare il rivale. Verstappen sfruttando la forza della RB18 in rettilineo lo ha superato con facilità lanciandosi alla caccia di Hamilton, invece Leclerc come nel secondo stint ha dovuto alzare il ritmo e ha perso contatto. Al di là di una Red Bull che si è dimostrata ancora una volta la macchina migliore in gara, quello che fa scattare un campanello d’allarme per il 2023 in casa Ferrari, è una Mercedes che ha annullato un gap di oltre un secondo rispetto ad inizio stagione sulla F1-75 e si candida a sfidante di Verstappen l’anno prossimo, mentre la Rossa ha plafonato le sue prestazione come nel 2017 e 2018, e non è riuscito a risolvere i problemi che l’hanno costretta a dire addio al mondiale.
In collaborazione con Automoto.it