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F1, GP Brasile: Magnussen il piccolo Golia in pole

f1, gp brasile: magnussen il piccolo golia in pole

F1, GP Brasile: Magnussen il piccolo Golia in pole

In Brasile quando i locali dicono Chuva, in quelle cinque lettere c’è racchiuso un mondo di sorprese e improvvisazione. Specialmente se la Chuva, la pioggerellina improvvisa, cade sul circuito di Interlagos e allora la qualifica del GP diventa una vera e propria lotteria. Vincitore a sorpresa di questa lotteria del meteo è stato Kevin Magnussen, 139 GP e mai un podio o qualcosa di simile a una prestazione di rilievo. Ma stavolta, il giro buono, prima dell’interruzione con bandiera rossa delle prove e pioggia che lo ha graziato, lo aveva fatto lui davanti ai celebrati Verstappen e Russell, con quest’ultimo autore di un altro record: il terzo tempo pur finendo nella sabbia per un bloccaggio del retrotreno. Un trio inedito, fatto di una cenerentola, la Haas, che si è messa dietro le corazzate Red Bull e Mercedes, per non parlare della Ferrari con Sainz quinto (e col motore nuovo arretrato di 5 posizioni nella gara sprint del sabato) e Leclerc senza nemmeno un crono visto che era rientrato ai box a cambiare le gomme prima del fattaccio.

Una Interlagos inedita, pazza e divertente, un rimescolamento di carte che nella gara di 24 giri del sabato, che determina lo schieramento di partenza della domenica, vedrà gente nuova là davanti e altri che dovranno difendere il blasone: “Incredibile, non so descrivere come mi sento, avevo fatto un giro buono ma poi la pioggia ha ribaltato tutto” ha detto un incredulo Magnussen. E che la novità sia stata gradita lo hanno dimostrato i tantissimi spettatori che hanno acclamato il piccolo Golia in pole con applausi e sorrisi, come dire la rivincita del povero sui ricchi, che in Brasile è argomento sempre molto sentito. Non c’è dubbio che in gara, per quei 24 giri, Magnussen cercherà di godersi la posizione di testa quanto più a lungo possibile e se il meteo pazzerello, quella Chuva che stupisce e sorprende, magari ci sara fuori qualcosa d’altro.

E pensare che nel Q1 a Magnussen era stato pure cancellato il tempo che in un primo momento lo avrebbe fatto passare alla Q2, poi il danese volante, quello che sta sulle scatole a mezzo schieramento e l’altra metà lo detesta, per il suo stile deciso, per non dire cattivo, di guida, ha avuto il suo momento di gloria, al pari della Haas, la cenerentola del mondiale, che almeno per un giorno può sognare da grande visto che è la prima monoposto motorizzata Ferrari e tutti gli altri dietro. A Varano De Melegari, dove nasce nella sede della Dallara, avranno brindato godendosi il momento. Non capita spesso che un team privato, con motore clienti, stia davanti a tutti. E tutto merito della Chuva, quella che in passato ha esaltato Senna (leggi 1991) o castigato Massa (leggi 2008) ma che alla fine rimescola le carte in tavola per regalare un sorriso a chi lo merita.

In collaborazione con Automoto.it

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