F1, GP Brasile 2022: La gara dei lunghi coltelli
Una corsa pazzerella, almeno dalla seconda posizione in giù, perché davanti con Russell non c’è stata storia e a questo punto sarebbe bello capire cosa succede a una Red Bull, che arranca e con Perez non riesce nemmeno a fare gioco di squadra (Verstappen ha rifiutato di dare la posizione, stessa cosa la Ferrari che ha congelato la posizione di Leclerc su Sainz nonostante le richieste del monegasco). E di riflesso cosa succede alla Mercedes che da tre gare a questa parte sembra tornata la freccia d’argento degli ultimi sette anni e va a vincere, fa doppietta e manda sul podio Riccardo Musconi, ingegnere di pista di Russell ed ex Hamilton e Bottas. Segni particolari? E’ di Imola e proviene da quella motor valley da cui Mercedes ha pescato a piene mani. E che dire di Alonso, quinto, a ridosso dei grandi, che dopo i fattacci della gara sprint e le polemiche col team (e gli accidenti a Ocon) domenica va davanti al compagno francese che via radio si lamenta col box dicendo che può fare meglio, ma l’ordine perentorio del team gli consiglia di farsi da parte e non dare fastidio a Fernando.
Segno che qui, come in altre squadre, ci sarà da discutere a lungo. Misteri di una F.1 che nelle ultime tre gare ha attirato oltre un milione di spettatori in autodromo, un record che parla da solo sull’attenzione che i tifosi stanno riservando a questa F.1 anche se i puristi e i nostalgici storcono il naso. Il milione di spettatori è lì, dobbiamo farcene una ragione. Tornando ai fatti di pista, la Ferrari raccoglie forse meno di quello che avrebbe potuto. Sainz è stato molto incisivo e determinato, ha mostrato di avere una visione di gara mentre Leclerc, vittima e quasi complice della toccata con Norris (penalizzato di 5 secondi) ha mostrato nervosismo dopo le scelte sbagliate del venerdì in qualifica e una gara sprint non proprio al massimo.
In collaborazione con Automoto.it