Ferrari, McLaren e Red Bull potrebbero davvero dare vita a una lotta a tre per il mondiale costruttori nella stagione 2024 di Formula 1. Ecco perché
Chi avrebbe potuto ipotizzare, anche solo poche settimane fa, che in Formula 1 potesse accendersi una lotta mondiale a tre tra Red Bull, Ferrari e McLaren? Gli ultimi tre Gran Premi – Miami, Imola e Montecarlo – sembrano aver portato una ventata di novità nel Circus. Pare una F1 al contrario, quella vista nelle ultime corse, con una Red Bull vulnerabile come mai lo è stata dall’inizio del suo dominio nell’era dell’effetto suolo. I valori in campo si sono talmente ravvicinati da consentire agli avversari di aggiudicarsi due GP, con il terzo, Imola, vinto per un soffio da Verstappen.
Max Verstappen, dal canto suo, si aspetta delle “montagne russe” nel corso della stagione, con alcune gare sottotono e altre migliori. Nel caso di Monaco, a pesare moltissimo sul risultato della Red Bull è stato il comportamento della RB20 sui cordoli e sulle asperità delle stradine del Principato. Rigidissima, la monoposto della scuderia di Milton Keynes si scomponeva, anziché assorbirli, e con i muretti così ravvicinati c’era veramente poco da fare. Il risultato per Verstappen è stato un sesto posto lontano anni luce dalle prestazioni di inizio stagione.
La sensazione, al netto della cautela di Leclerc, è che finalmente stiamo assistendo all’avvicinamento dei valori in campo. Una tesi, questa, corroborata anche da Christian Horner a Monaco: “Era inevitabile che si verificasse una convergenza tecnica al terzo anno di questi regolamenti, con le linee e le forme delle auto che diventano sempre più simili. Il fatto che siamo rimasti al top per così tanto tempo è incredibile”. “Più si è competitivi – aggiunge il team principal della Red Bull – minore è il riorno sull’investimento di un aggiornamento. E con il budget cap, bisogna essere molto selettivi nello scegliere il momento opportuno per introdurli”.
Sainz va dritto al punto. Con tre team così ravvicinati, la Red Bull non può più permettersi di commettere sbagli. Così come certe debolezze che le vetture della scuderia di Milton Keynes hanno da anni – vedi la questione cordoli – sono molto più evidenti ora che la Red Bull non ha più un vantaggio di quattro o cinque decimi al giro in gara, così eventuali errori rischiano di costare molto cari. Semplicemente, ora ci sono due scuderie che possono approfittarne. E in questo contesto, la scuderia di Milton Keynes ha un anello debole molto esposto.
Come ha sottolineato Sainz, anche gli aggiornamenti potrebbero avere un ruolo cruciale. Sappiamo che la Ferrari avrà un altro ampio pacchetto di upgrade nel corso di questa stagione, e lo stesso varrà anche per la McLaren. Ma sarà importantissimo anche massimizzare i risultati, vincendo gare quando è possibile farlo, e raccogliendo punti importanti quando il successo è fuori dalla portata. In ogni caso, quello che sembrava impossibile anche solo poche settimane fa ora sembra realtà. Ed è un’ottima notizia per la F1.