La Ferrari 675 è in avanzata fase di costruzione per quel che riguarda il telaio. Il mondiale 2021 si è appena concluso ad Abu Dhabi con la conquista del secondo posto nel mondiale piloti con Charles Leclerc e quello Costruttori davanti alla Mercedes, ma l’attenzione del Reparto Corse è da tempo orientata sulla rossa del prossimo anno che dovrà portare la Scuderia a lottare per l’iride con la Red Bull.
I numeri di galleria rispetto alla F1-75 sono molto incoraggianti, per cui si sta generando una grande aspettativa: nelle prove libere del GP di Abu Dhabi abbiamo visto Robert Shwartzman che ha provato un nuovo fondo con un ricciolo visibile davanti alla ruota posteriore. Si tratat di una modifica finalizzata al 2023 che non è stata usata nell’ultimo GP 2022.
Il fondo speriementale per il 2023 provato da Shwartzman sulla F1-75 durante le FP1 di Abu Dhabi
Photo by: Giorgio Piola
Mattia Binotto ha sottolineato che l’erede della F1-75 manterrà il DNA della vettura di quest’anno e non ci sarà l’esigenza di seguire le strade tracciate da Red Bull e Mercedes:
Charles Leclerc, Ferrari F1-75
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Questo non vuole dire che la 675 sarà identica alla progenitrice, visto che quasi ogni elemento è stato ridisegnato alla ricerca di un risparmio di peso e di prestazioni. Un elemento sul quale i tecnici diretti da Enrico Cardile hanno investito dei soldi del budget cap è la trasmissione: se l’ingranaggeria resterà la stessa, è stata completamente ridisegnata la scatola esterna del cambio.
Le motivazioni sono due: la prima di natura aerodinamica per consentire l’adozione di un estrattore con il “gomito” che per regolamento dovrà essere rialzato di 10 mm, mentre la seconda riguarda le sospensioni.
Alla fine pare che si sia deciso di restare con lo schema pull rod nel retrotreno (si è valutato anche il push rod), ma questo non significa che il disegno dei cinematismi e la collocazione delle parti interne alla scatola resti uguale a quella attuale, perché ci potrebbe essere una trasmissione leggermente più corta per migliore distribuzione dei pesi.
Dunque, evoluzione ma non rivoluzione…
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