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F1 | AlphaTauri AT04: il push posteriore sembra una chicca!

f1 | alphatauri at04: il push posteriore sembra una chicca!

Alpha Tauri 04

L’AlphaTauri ha scelto la settimana della moda di Newy York per mostrare la nuova livrea della monoposto 2023, cercando di sfruttare con un’abile operazione di marketing il traino della F1 per dare credibilità al marchio di abbigliamento del Gruppo Red Bull.

La squadra di Faenza ha scelto l’11 febbraio non a caso per far cadere i vali, ma lo staff di Franz Tost ha dimostrato di avere molto più rispetto dei propri fan, a confronto con l’atteggiamento arrogante dei “fratelli” Red Bull che il 3 febbraio hanno millantato la presenza della RB19 nella Grande Mela, per poi annunciare solo la collaborazione con la Ford per la power unit 2026.

Poco dopo il lancio dei nuovi colori blu più elettrico (dominante), bianco e rosso (in onore del nuovo sponsor Orlen), sono state diffuse anche le prime immagini della AT04. La nuova monoposto curata da Jody Egginton non poteva essere spedita negli Stati Uniti, visto che girerà il 14 febbraio nel filming day previsto a Misano Adriatico.

Più carico aerodinamico e meno peso

La vettura, che sarà affidata a Yuki Tsunoda e Nyck De Vries, è stata pensata con due obiettivi: aumentare il carico aerodinamico e avvicinare il peso minimo del regolamento che è di 798 kg.

I tecnici sono soddisfatti del lavoro svolto e guardano alla stagione 2023 con un certo ottimismo, consapevoli che dovranno risalire verso le posizioni del centro gruppo dopo la deludente nona posizione nel campionato Costruttori dello scorso anno.

La AT04 è una macchina con una sua personalità ben spiccata: ovviamente risente delle influenze Red Bull, ma, non disponendo del budget pieno a disposizione di Milton Keynes, è il frutto di certe soluzioni di compromesso.

L’AlphaTauri, essendo finita così indietro nella classifica delle squadre, quest’anno potrà beneficiare di 1.056 ore di galleria del vento, mentre la Red Bull ne potrà sfruttare solo 605 essendo il team campione del mondo e per giunta penalizzato per lo sforamento del budget cap. I due team gemelli usano lo stesso wind tunnel di Milton Keynes.

Cambio Red Bull e sospensione push rod

Se Eggington l’anno scorso era andato a fare spesa alla Red Bull Technologies per avere la sospensione anteriore della RB17B, preferendo mantenere il retrotreno della tradizione di Faenza, si può dire che l’AlphaTauri questa volta abbia puntato su un grande rinnovamento nel posteriore, prendendo il cambio di Adrian Newey e concedendosi di passare alla sospensione con lo schema push rod, seguendo il filone di sviluppo già aperto dagli iridati.

Una scelta che permette di non avere delle interferenze aerodinamiche con dei bracci che possono sporcare i flussi nell’area del fondo, arrivando magari anche a scomporre un triangolo con delle leve multilink.

La AT04 dispone di una scatola della trasmissione lunga (il passo dovrebbe essere al limite dei 3.600 mm di regolamento) e, come la Red Bull, ha il pilota piuttosto seduto in avanti.

Le immagini dei rendering non permettono di valutare il grande lavoro svolto nel packaging della power unit RBPT by Honda: con un’attenta disposizione dei radiatori e degli accessori è stato possibile ridurre canalizzazioni, tubi e cablaggi ottenendo un risparmio di peso.

Nelle bocche c’è un po’ di Ferrari

La bocca dei radiatori è di nuovo disegno: è posta molto in alto seguendo un curioso mix fra Ferrari e Red Bull. Sopra la pancia è ospitato il retrovisore più grande con i tre deviatori di flusso come supporto: l’idea è stata presa pari pari dalla fine dello scorso anno. Al di sotto è aumentato in modo significativo lo scasso che dovrebbe permettere di incrementare il flusso da portare verso il fondo.

La fiancata è spiovente e mostra una certa concavità, andando oltre il filone aerodinamico caro ad Adrian Newey: per ora non si vedono sfoghi dell’aria calda, se non in coda alla carrozzeria a T che è tipica della Casa. Troppo poco per raffreddare il 6 cilindri Honda RA622H, per cui aspettiamoci di vedere apparire delle branchie.

Airbox squadrato e cofano motore chiuso

L’airbox bi-stadio ora è più squadrato con la presa del compressore in basso e quella per il raffreddamento dei servizi sopra. Il cofano motore avvolge la meccanica come una seconda pelle, ma a stupire è la larghezza del marciapiede piatto che fa da condotto per portare l’aria calda dei radiatori da evacuare in coda con una forma a megafono.

E fa specie il “muro” verticale ai lati del motore e degli scarichi a riprova della pulizia che si è ottenuta per aumentare l’efficienza della beam wing in due elementi, pensata per migliorare l’effetto estrattore del diffusore posteriore.

Il supporto dell’ala posteriore è mono-pilone, come sulla AT03 nella seconda parte della stagione. L’ala scelta è piuttosto scarica con il profilo principale leggermente a cucchiaio ai lati e un flap mobile con una certa corda.

Il fondo con due tagli a Elle

Il fondo mostra un marciapiede rialzato di 15 mm per regolamento che sembra sfruttare la maggiore scalvatura sotto alle fiancate che non si spingono verso la massima larghezza. La prima versione del bordo d’uscita è caratterizzata da due tagli a Elle, mentre davanti alla ruota posteriore sembra di vedere un’area molto pulita e lineare.

Muso bombato e tanto lungo

La zona anteriore della AT04 sembra meno innovativa, ma in realtà ci evidenzia alcuni aspetti interessanti: il muso è molto lungo con un profilo bombato, mentre prima era sostanzialmente piatto. Si protende fino alla punta del profilo principale. Nella parte inferiore si è cercato di scavare la superficie per aumentare il riempimento d’aria da convogliare verso i canali Venturi.

Nuova concezione dell’ala anteriore

L’ala anteriore è di nuova concezione: il profilo principale è piatto e a corda lunga, mentre i tre flap si ancorano molto indietro alla paratia laterale nel tentativo di valorizzare l’effetto outwash. Come la Haas, anche l’AlphaTauri sembra gradire il flap mobile più caric nella parte centrale.

La sospensione anteriore ha mantenuto lo schema push rod dello scorso anno, anche se sembra accentuato l’effetto antidive del triangolo superiore.

La AT04 non ci regala idee rivoluzionarie, ma una linea molto pulita con concetti essenziali: vedremo quanto potrà capitalizzare la stretta parentela con la Red Bull…

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