L’Alfa Romeo C43 è la prima monoposto della stagione 2023 che ha tolto i veli, mostrando alcune linee guida dello sviluppo aerodinamico che lasciano pensare quello che sarà un orientamento anche di altre vetture in un percorso di convergenza nelle scelte di base.
Ed è interessante sottolineare come l’equipe tecnica diretta da Jan Manchoux, partita dall’idea di puntare sul doppio fondo nel 2022, si sia convertita a un concetto che ci offre un curioso mix fra le soluzioni adottate da Ferrari e Red Bull.
Il disegno di Giorgio Piola ci mostra in modo inequivocabile il cambiamento di concetto: la C42 era stata pensata già all’origine per essere un progetto flessibile e, dunque, lo spostamento dei radiatori dalla posizione orizzontale molto in alto a quella più tradizionale, inclinata, ha permesso agli aerodinamici di disegnare una pancia di nuova concezione che dovrebbe dare importanti vantaggi.
Dalle anticipazioni Ferrari abbiamo saputo che la SF-23 avrà masse radianti più piccole perché l’anno scorso a Maranello aveva deliberato una soluzione giudicata oggi un po’ eccedente alle effettive esigenze di raffreddamento. L’Alfa Romeo, quindi, beneficia di un risparmio di peso e uno spostamento delle masse più in basso a vantaggio di un baricentro più basso, per cui il comportamento della C43 dovrebbe diventare anche più agile.
Alfa Romeo C43: i sette punti dove cambia nella parte centrale
Photo by: Giorgio Piola
Le enormi branchie che servivano a estrarre l’aria calda dai radiatori hanno lasciato il posto a una griglia (6) molto più piccola, perché l’impianto di raffreddamento è stato totalmente rivisto: il cofano motore nella parte inferiore segue i dettami Red Bull con due bombature che fanno fuoriuscire il calore in coda con una carrozzeria a T che si apre a forma di megafono.
Il marciapiede del fondo ci presenta una curiosità: il bordo d’uscita è stato tagliato e in una posizione rialzata di quale centimetro dal piano di riferimento ha permesso di introdurre nove piccoli flap (1) di uguale disegno e con identica inclinazione. L’idea è interessante: l’intenzione non nascosta è generare quei vortici che permettono di creare una minigonna pneumatica nel tentativo di sigillare il fondo all’asfalto, nonostante il bordo d’uscita laterale quest’anno debba essere 15 mm più alto per regolamento.
Questo fondo non sarà certo quello che vedremo nel primo GP stagionale in Bahrain, dove le squadre caleranno i loro assi, ma la linea di sviluppo dell’Alfa Romeo è stata ritenuta meritoria di attenzione. L’anno scorso la C42 era stata giudicata una macchina ottima dal punto di vista meccanico, con delle lacune nella ricerca aerodinamica. I tecnici di Hinwil con la C43 cercano di fare un salto di qualità.

Alfa Romeo C43, dettaglio delle feritoie per lo smaltimento del calore
Photo by: Alfa Romeo
Lo specchietto (3) mantiene un supporto orizzontale che si protende dall’abitacolo e ha un piccolo sostegno sotto il retrovisore: non mancano anche due flap verticali utili a indirizzare i flussi. Il regolamento delle monoposto a effetto suolo non definisce delle misure, ma dei volumi entro i quali è concesso lavorare.
Fra le ricercatezze in materia di micro-aerodinamica spiccano il piccolo gradino (4) fra il supporto dell’Halo al telaio e l’headrest e il piccolo deviatore di flusso ai lati del diadema di sicurezza. Pur avendo mantenuto telaio e trasmissione dello scorso anno, la C43 è riuscita a cambiare volto, dando un’impronta precisa ad una veste aerodinamica molto più spinta di quella del 2022.
Alessandro Alunni Bravi, Team Representative Alfa Romeo
Alessandro Alunni Bravi, team rapresentative, si aspetta una crescita quest’anno: l’Alfa Romeo ha chiuso sesta nello scorso campionato Costruttori. Per migliorare bisognerà puntare ad Alpine e McLaren che non sembrano affatto irraggiungibili, tenuto conto che anche Aston Martin si candida a puntare più in alto…
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