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Eredità, perché Margherita Agnelli porta in tribunale i figli John, Lapo e Ginevra Elkann

eredità, perché margherita agnelli porta in tribunale i figli john, lapo e ginevra elkann

Agnelli, foto La Presse

Ennesimo capitolo giudiziario sull’eredità degli Agnelli. Proprio oggi, a Torino, Margherita Agnelli torna in tribunale contro i figli John, Lapo e Ginevra Elkann. Al centro della disputa, questa volta, c’è l’eredità della madre Marella Caracciolo Agnelli, moglie dell’avvocato Gianni Agnelli, deceduta ormai da tre anni.

La giudice, Nicoletta Aloj, dovrà esprimersi sulla quota di legittima che, nel nostro Paese spetta agli eredi. Margherita Agnelli, infatti, punta a ottenere il 50% dei beni del patrimonio della madre (al quale in teoria aveva rinunciato nel 2004, ottenendo in cambio 1,2 miliardi di euro) dimostrando che Marella Agnelli fosse residente in Italia e non in Svizzera.

Il Tribunale, dunque, dovrà decidere su una questione di competenza territoriale, e decidere se debba valere il diritto testamentario svizzero o quello dell’Italia. Se così fosse, infatti, il patrimonio non spetterebbe solo agli Elkann, ma una parte di esse sarebbe destinato anche ai figli che Margerita ha avuto nel suo secondo matrimonio con De Pahlen. Una disputa che la figlia di Gianni Agnelli porta avanti da vent’anni, cioè da quando – secondo le sue dichiarazioni – Gabetti e Franzo Grande Stevens, con l’assenso silenzioso o forse del tutto assente, della madre, avrebbero ordito un piano per assecondare la volontà paterna (che la voleva parzialmente esclusa dall’eredità). E per dimostrare la sua tesi, Margherita ha messo in movimento avvocati e detective.

Nel processo di oggi c’è in ballo, nello specifico, il patrimonio della Dicembre (che faceva parte dell’eredità di Marella Agnelli), la società di John, Lapo e Ginevra Elkann, azionista di maggioranza della cassaforte degli Agnelli (la Giovanni Agnelli Bv). Una società il cui valore è stimato in oltre 4,6 miliardi. E’ chiaro che, a seconda di come volgerà il processo, potrebbero cambiare i rapporti di forza all’interno della famiglia e delle aziende di cui dispongono. Da Stellantis, al gruppo Gedi, passando per The Economist, Cnh, Iveco, Louboutin e i due marchi sportivi Ferrari e Juventus.

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