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Ecoincentivi – Ancora inattuati i contributi per le colonnine di ricarica

ecoincentivi – ancora inattuati i contributi per le colonnine di ricarica

Ecoincentivi – Ancora inattuati i contributi per le colonnine di ricarica

Risolto il problema della rimodulazione degli incentivi per l’acquisto delle auto elettriche e ibride plug-in, che attendeva dagli annunci di agosto la sua attuazione (la piattaforma sarà attiva dal 2 novembre), rimane aperto quello delle colonnine di ricarica. Il governo Draghi non ha fatto in tempo a rendere operativa una seconda piattaforma, quella necessaria per la prenotazione dei contributi alla realizzazione dei punti di ricarica nelle abitazioni private e nei condomini, né a definire il piano per l’utilizzo delle risorse previste dal Pnrr per l’ampliamento della rete d’infrastrutture pubbliche.

Prese domestiche. Il primo aspetto è meramente tecnico: il contributo per le wallbox private e le colonnine condominiali, pari al massimo all’80% dei costi con un tetto di 1.500 euro per il singolo richiedente e di 8.000 euro per i condomini, è già previsto dallo stesso provvedimento che contiene la rimodulazione degli incentivi all’acquisto delle auto ecologiche, quindi a mancare sono i dettagli operativi e la piattaforma per l’erogazione. necessario definire, per esempio, se il contributo sarà destinato al fornitore dell’impianto, che lo sconterà al cliente (come succede per le auto), o direttamente al consumatore (che, quindi, pagherà in toto il fornitore, salvo poi ricevere dallo Stato il contributo); anche in questo caso sarà necessario attivare una piattaforma specifica per la prenotazione.

Colonnine pubbliche. Il secondo tassello riguarda, invece, il decreto che deve disciplinare l’erogazione dei fondi previsti dal Pnrr per l’ampliamento delle infrastrutture sul territorio: 740 milioni di euro, da utilizzare per realizzare punti di ricarica lungo le strade extraurbane (autostrade escluse) e nelle aree cittadine, per un totale di oltre 21 mila colonnine. Una risorse di grande importanza, necessaria per irrobustire la rete nazionale di ricarica, oggi ancora carente, da rendere disponibile nei tempi previsti dal Piano (la prima parte dei fondi dev’essere utilizzata entro la fine del giugno 2023): il nuovo governo dovrà dunque agire rapidamente in questo senso, per non vanificare gli sforzi degli operatori del settore, che hanno già espresso preoccupazioni al proposito.

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