Crisi dei chip e produzione lenta da una parte, prezzi alti e concorrenza cinese dall'altra: i brand tedeschi devono recuperare terreno
Quando si è capito che il futuro dell’auto sarebbe stato elettrico, le Case tedesche hanno iniziato a muoversi per affrontare al meglio la transizione. Dichiarando da una parte che sarebbero diventate leader nel settore delle zero emissioni (leggasi gruppo Volkswagen), dall’altra che non temevano l’arrivo di nuovi competitor potendo fare affidamento su una cultura automobilistica forte di decenni di studi e innovazione (leggasi BMW).
Ma i costruttori tedeschi, alla luce dei fatti, sono in ritardo sull’auto elettrica. Lo dice il Center for Automotive Management (CAM), istituto scientifico indipendente con sede alla periferia di Colonia, che ha dimostrato con un recente studio come alcuni brand americani e cinesi stiano crescendo a ritmi più alti, inserendosi di diritto tra i principali player della mobilità del futuro. Vediamo cosa sta succedendo.
Volkswagen non è più seconda
Secondo il rapporto del CAM, Tesla probabilmente chiuderà l’anno vendendo 1,3 milioni di auto elettriche nel mondo. Il gruppo Volkswagen ne venderà 500.000. Eppure, un paio di anni fa, proprio i vertici di Wolfsburg affermarono di voler raggiungere i volumi di Elon Musk e soci in 3 anni. Massimo 5. I ritmi di crescita però dicono che andando avanti a questo ritmo il sorpasso non ci sarà.
La produzione della Volkswagen ID.4 a Zwickau
Byd arriverà a fine anno con 820.000 unità vendute. SAIC (proprietaria tra l’altro anche di MG), terminerà con circa 700.000 immatricolazioni a zero emissioni. Volkswagen è stata superata largamente da entrambe.
- Tesla 1.300.000 di BEV vendute nel 2022
- BYD: 820.000 di BEV vendute nel 2022
- SAIC: 700.000 di BEV vendute nel 2022
- Volkswagen: 500.000 di BEV vendute nel 2022
La BYD Atto 3
Se Cina fa rima con Premium
Ma andiamo oltre il gruppo di Wolfsburg. BMW terminerà il 2022 con circa 180.000 auto elettriche vendute; Mercedes con 130.000. Si tratta di ottimi risultati, considerando anche il fatto che stiamo parlando di Case che hanno un’impostazione premium e una gamma di modelli generalmente parecchio costosi.
Ma NIO, costruttore con sede a Shanghai che è nato solo 8 anni fa, stando a quanto affermato da Automobilwoche, arriverà a vendere 120.000 auto elettriche. Crescendo a ritmi che le Case europee possono solo sognare.
- BMW: 180.000 di BEV vendute nel 2022
- Mercedes: 130.000 di BEV vendute nel 2022
- NIO: 120.000 di BEV vendute nel 2022
I protagonisti d’Europa
Secondo il sito Statista, le auto elettriche che meglio hanno venduto in Europa nei primi 9 mesi dell’anno sono la Tesla Model Y, la Tesla Model 3 e la Fiat 500 elettrica. Non ci sono tedesche sul podio e Volkswagen si consola con il quarto e quinto posto di VW ID.4 e Skoda Enyaq e con i dati di vendita di ottobre, che vedono le sue “ID” più famose ai primi due posti del mese.
- Tesla Model Y: 83.604
- Tesla Model 3: 55.325
- Fiat 500 elettrica: 47.269
- Volkswagen ID.4: 412.183
- Skoda Enyaq: 36.429
Problemi di chip… e di software
A dirla tutta, però, il problema della situazione delle Case tedesche non riguarda la gamma. I modelli a listino sono in linea con le richieste del mercato. Questo vale sia per il gruppo Volkswagen sia per auto come la BMW iX o la Mercedes EQS.
Se c’è un nodo da sciogliere, quello riguarda la produzione. La mancanza di chip e in generale di componenti rallenta le linee e allunga i tempi di attesa. In Germania per un’Audi Q4 e-tron si devono mettere in conto 2 anni dal momento dell’ordine a quello della consegna.
La Mercedes EQS 450
Sia per la capacità di costruire un’auto elettrica in sole 10 ore (lo stesso tempo che impiega Tesla nella Gigafactory di Berlino) sia per l’introduzione sul mercato della ID.2 e delle sue derivate: una nuova famiglia di vetture compatte dal prezzo accattivante che dovrebbero far alzare i volumi.
La Volkswagen ID.Life
Tesla rimarrà leader?
Per ora, si è detto, è Tesla a guidare il mercato delle auto elettriche. È stata tra le prime a crederci senza riserve, ha sviluppato numerose tecnologie che le garantiscono un vantaggio sulla concorrenza (stiamo parlando di Autopilot, Supercharger, software con aggiornamenti OTA e chi più ne ha più ne metta) e sta rivoluzionando i processi produttivi con metodi innovativi come quello dei maxi-stampi realizzati con le Giga Press.
La Giga Press della bresciana Idra
Ma anche Elon Musk non può dormire sonni tranquilli. Basta un attimo per ritrovarsi dietro a qualche avversario che si è mosso più velocemente del previsto. In Cina, ad esempio, tanti brand stanno facendo modelli a batterie che proprio a Tesla vogliono dare direttamente fastidio. Si guardi a Byd, Xpeng o anche solo a NIO. Stanno tutti recuperando velocemente terreno sul fronte della tecnologia e sono già avanti su quello della qualità e di affidabilità.
Lo Chevrolet Silverado EV Trail Boss
C’è poi la concorrenza interna. Fino a ora era rappresentata da Lucid Motors o da Rivian. Insomma, da startup che prima di impensierire davvero Tesla dovranno strutturarsi dal punto di vista industriale. Ma ora vede impegnati nomi come Ford (che sta andando molto bene sia con la di BEV vendute nel 2022 sia con l’F-150 Lightning) o come GM, con Mary Barra, ceo del gruppo, che ha Tesla nel mirino da un pezzo ed è sicura di arrivare a vendere 1 milione di auto a batteria entro il 2025.