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Ecco come Renault sta cambiando le carte in tavola nel mercato auto

A quasi 2 anni dal suo ingresso come amministratore delegato Luca De Meo continua il piano Renaulution di Renault

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“La crisi economica in atto porterà a una forte concentrazione nel mercato dell’auto, tanto che fra i costruttori di massa potrebbero anche sopravviverne solo sei”. Parole di Sergio Marchionne. Era il 2008, la crisi era quella finanziaria innescata dai subprime statunitensi e nessuno si immaginava quello che sarebbe successo dopo.

A 14 anni di distanza di crisi ne abbiamo attraversate (e ne stiamo attraversando) molte, e il mondo auto si sta trasformando. Una trasformazione che sta investendo anche il Gruppo Renault a guida Luca De Meo e se la profezia di Marchionne non si è ancora avverata ciò che il suo “figlio” professionale sta attuando sembra andare – in parte – in quella direzione.

L’unione fa la forza

Se infatti De Meo non pare intenzionato a fondere Renault con altri Gruppi mondiali, c’è la voglia di parlare e lavorare con tutti. Dai big dell’auto ai colossi dell’informatica, per creare valore e dare alla Losanga la spinta giusta per attraversare senza intoppi questa fase storica, approdando con un bastimento carico di esperienza e valore al porto del domani della mobilità.

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L’ultima mossa in termini temporali è l’accordo con Geely dal quale è nata Horse, azienda dedicata allo sviluppo di auto ibride. O meglio, allo sviluppo di powertrain elettrificati da vendere poi ad altri brand, iniziando da quelli posseduti dai due Gruppi: Renault, Dacia, Nissan e Mitsubishi da una parte, Geely Auto, Volvo, Lynk & Co e Proton dall’altra.  

Una filosofia “open”, dove investimenti per ricerca e sviluppo non rimangono ancorati all’interno del Gruppo, ma si aprono anche a terzi per creare ulteriore valore riducendo il più possibile l’assorbimento di capitale. La Losanga mette così una fiche pesante nel mondo dell’elettrificazione in attesa del 2035 (o anche più tardi, chissà) e dell’all-in sull’elettrico voluto dall’Europa.

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L’elettrificazione rappresenta però solo una parte della strategia voluta da De Meo: un altro tema caldo è quello del software, prossimo cuore pulsante delle auto del futuro. Per giocare un ruolo da prima punta Renault ha stretto una partnership con Google, per raccogliere e analizzare (in modo sicuro e senza violazioni della privacy) i dati dei vari modelli già venduti. 

Google che è al centro dei recenti movimenti dei colossi dell’auto: se infatti Renault ha creato una partnership con “big G”, Volkswagen ha convinto Nelly Kennedy, attualmente Senior Global Brand Marketing Director di Google, a cambiare casacca per vestire i panni responsabile del marketing internazionale Volkswagen da metà febbraio 2023. 

Tornando alla Losanga, un altro passo importante è rappresentato dall’accordo con Qualcomm per utilizzare la piattaforma Snapdragon Digital Chassis del colosso statunitense, al fine di sviluppare nuove tecnologie da applicare sui modelli del futuro. Dal canto suo Qualcomm investirà in Ampere, nuova divisione di Renault destinata allo sviluppo di auto 100% elettriche.

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Renault Scenic Vision

La forza dei singoli

Se da una parte Renault parla con tanti allargando le proprie collaborazioni, all’interno crea singole business unit dedicate a determinati aspetti del futuro della mobilità. C’è la già citata Ampere, dedicata allo sviluppo e produzione di auto elettriche e non solo. Il raggio d’azione si estenderà a servizi online e l’architettura elettronica sviluppata in collaborazione con Qualcomm.

Oppure The Future Is Neutral, ultima nata all’interno della galassia Renault e dedicata all’economia circolare, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 il 90% del riutilizzo dei materiali utilizzati per fabbricare auto. Anche in questo caso, come per Ampere, il lavoro non sarà rivolto unicamente all’interno ma anche all’esterno: il Gruppo francese infatti mira a offrire ad altri gruppi i propri servizi, mettendo sul piatto una piccola parte delle quote azionarie per co-finanziare investimenti per un valore di 500 milioni di euro.

C’è poi Mobilize, realtà dedicata alla mobilità – elettrica – condivisa. Una condivisione non solo per il pubblico, che potrà guidare l’erede della Twizy, ma anche per aziende di car sharing e non solo.

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Mobilize Solo, Ileo e Duo

De Meo mira quindi a creare un circolo virtuoso, sostenibile non solo dal punto di vista ambientale ma economico, stringendo partnership con leader nei vari settori o creando nuove realtà interne al Gruppo per fornire servizi ad aziende che fino a qualche anno fa potevano essere ritenuti solamente concorrenti, mentre un domani potranno essere partner o clienti.

Da qui torniamo all’inizio e alla profezia di Marchionne. Non è ancora detto che realmente al mondo rimarranno sei Gruppi automobilistici a spartirsi il mercato, è anche vero però che rivoluzioni come quella voluta da De Meo per Renault possono ridurre le distanze creando collaborazioni che un domani – chissà – potrebbero sfociare in qualcosa di ancora più profondo.

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