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E-fuel e biocarburanti, Lamborghini vuole chiarezza

Il CEO Stephan Winkelmann: "Valuteremo in futuro se la benzina sintetica ci darà delle opportunità a livello globale, non penso prima del 2027"

E-fuel e biocarburanti, Lamborghini vuole chiarezza

Il dibattito in corsa in Italia e più in generale in Europa su e-fuel e biocarburanti inizia a scuotere anche le case automobilistiche, che vogliono trovarsi di fronte un quadro certo di quella che sarà la direzione presa in futuro dal settore così da poter mettere a punto la miglior strategia di decarbonizzazione della gamma e della produzione possibile. Su questo fronte si schiera anche Lamborghini, che ha chiesto in maniera netta maggiore chiarezza sul tema.

La richiesta di Lamborghini

“La cosa migliore è avere chiarezza, visto che per le nostre vetture ci vogliono cinque anni di sviluppo e poi nove anni sono di ciclo di vita – le parole del numero uno della casa del Toro, Stephan Winkelmann, riportate da Ansa – Solo così abbiamo la possibilità di investire senza sbagliare strada. L’incertezza con i nostri cicli di produzione non va bene. Sulle supersportive abbiamo più tempo per intervenire e non dobbiamo decidere adesso”. Parole che arrivano proprio nei giorni in cui Lamborghini ha svelato la nuova Revuelto, ribattezzata come l’erede di Aventador, e dotata di un gruppo propulsore ibrido plug-in da più di 1.000 CV che combina un nuovo V12 con tre motori elettrici.

E-fuel soluzione concreta?

“Valuteremo in futuro se la benzina sintetica ci darà delle opportunità a livello globale. Non penso prima del 2027 – ha aggiunto Winkelmann – Serve chiarezza e dovremo prendere delle decisioni su quello che avverrà dopo il 2030. La benzina sintetica è neutrale come CO2 ma alla fine emette CO2 quando la vettura cammina. Se si vuole abbattere il NOX e le polveri sottili l’unica soluzione è sviluppare vetture Euro 7 ma poi bisognerà vedere se fra un decennio le città diranno se vanno ancora bene”.

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La risposta del ministro Urso

Ma chi la può dare a Lamborghini e più in generale ai produttori auto questa chiarezza? Difficile dare una risposta a questa domanda al momento, anche perchè il governo italiano non sembra intenzionato ad arrendersi nella lotta per i biocarburanti. “Il problema non è quale carburante, il problema per noi era quale motore. Il nostro obiettivo era mantenere in vita il motore endotermico. L’elettricità sarà sicuramente la strada prevalente in Europa ma era importante che non fosse esclusiva e che comunque non fosse decisa oggi – ha spiegato a proposito dello stop a benzina e diesel del 2035 il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – Invece oggi era necessario dire che il motore endotermico sopravviverà. Questo significa anche risparmiare i componenti necessari per realizzare la macchina endotermica. L’Italia ha assunto la responsabilità di riaprire un dibattito pragmatico in UE sullo stop ai motori a combustione interna. Serve un’operazione veritiera sui costi della transizione ecologica, che non sarà una cena di gala, ma una vera e propria rivoluzione industriale. Perché apriremo contemporaneamente un contenzioso sul costo ambientale dell’elettricità”.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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