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DXC-Luxoft – Al Lingotto il nuovo polo dellauto del futuro: 400 assunzioni

dxc-luxoft – al lingotto il nuovo polo dellauto del futuro: 400 assunzioni

DXC-Luxoft – Al Lingotto il nuovo polo dellauto del futuro: 400 assunzioni

Il Lingotto, storica fabbrica anni 20 della Fiat, riconvertito a megaspazio multiuso negli anni 90, torna un po’ di più automotive. Dopo il Politecnico di Torino, non sono soltanto aziende dello shopping o del food a sbarcare nell’ex area industriale (vedi Eataly e la cugina Green Pea), ma anche i veri colossi dell’auto. Quella del futuro. E così Torino, di cui avevamo parlato pochi giorni fa per alcune avvisaglie di movimenti anti-auto, e anti-Suv in particolare, torna al centro della ricerca e dello sviluppo in questo settore di cui è stata la capitale italiana per oltre un secolo. La notizia dirà poco ai non addetti ai lavori, ma con la nuova sede di Luxoft (che sta per Luxury e software), azienda che fornisce soluzioni tecnologiche end-to-end su misura per sistemi, prodotti e servizi mission-critical per molti settori industriali, si aprono anche interessanti prospettive di lavoro per ingegneri ed esperti di tecnologie informatiche. Il piano prevede l’assunzione di 400 di loro entro il 2023, che si aggiungeranno ai 200 già assunti dall’inzio delle attività nel nostro Paese, nel 2018. In sostanza, Luxoft concentrerà nella sede di via Nizza 262 un centro d’eccellenza per l’industria automobilistica.

Assunzioni in corso. “Lavorando con oltre il 90% delle case automobilistiche a livello globale, Luxoft è leader nell’ingegneria del software per l’industria automobilistica”, commenta Marco Bottero, 37enne country director Italia, con un passato alla BMW. “Sfruttando la nostra esperienza globale e sviluppando una rete di competenze locali, supportiamo l’ulteriore crescita dell’automotive italiano e mettiamo Torino al centro dell’industria”. Nel corso dell’incontro con la stampa l’azienda ha illustrato il suo piano di sviluppo che comprende un corposo piano di assunzioni (400 nuovi inserimenti fra ingegneri elettronici, del software ed esperti meccatronici da tutta Italia) nel corso del 2022 e 2023, che porteranno a 600 i developer attivi nell’azienda, e un investimento di 5 milioni di dollari (4,4 milioni di euro, in particolare per le infrastrutture e la formazione dei nuovi assunti, i 400 ingegneri software da inserire nei prossimi due anni, appunto). Con oltre 30 anni di esperienza nel Paese, in ogni caso, DXC Technology (la “casa madre” di Luxoft) impiega già oltre 2.000 esperti di tecnologia in tutta Italia in diverse strutture a Milano, Roma e Bari al servizio di numerosi prestigiosi clienti del settore pubblico e privato. L’obiettivo della multinazionale svizzera (la sede è a Zug, ma i principali centri di sviluppo dono in Germania, Romania e Vietnam) è di aumentare le sue capacità di collaborare con le case automobilistiche italiane e gli OEM mentre affrontano sfide come l’analisi dei dati, la gestione delle applicazioni e l’ottimizzazione dei processi aziendali. Luxoft ha selezionato Torino in base al proprio accesso alle competenze locali, alla sua vicinanza a clienti e partner chiave e alla sua posizione importante nell’ecosistema automobilistico italiano. Insomma, il riconoscimento che, tutto sommato, si tratta ancora della capitale dell’auto italiana. Come dimostrano le già avviate collaborazioni con Italdesign e Stellantis (sulla base della precedente collaborazione con la Fiat).

Il futuro dell’auto. “Il passaggio ai veicoli software-defined è una spinta rivoluzionaria e inarrestabile nell’industria automobilistica di oggi”, ha spiegato Luz Mauch, Executive Vice President Automotive di Luxoft. “Sfruttando la nostra esperienza globale e sviluppando una rete di competenze locali, supportiamo l’ulteriore crescita del settore automotive italiano e mettiamo Torino al centro dell’industria”. Insieme, insomma, DXC e Luxoft offrono ai clienti una proposta di valore differenziata per la trasformazione digitale, combinando le capacità di front-end digitale di Luxoft con l’esperienza di DXC nella modernizzazione e integrazione dell’IT. Ma in concreto, di cosa si tratta? Ovviamente, i progetti su cui le aziende stanno lavorando sono top secret. Ma alcuni temi sono noti e l’immediato futuro si sta delineando. All’evento di presentazione di Luxoft, il super-ospite Stellantis, per esempio, ha confermato la collaborazione strategica (anche con BMW) per arrivare alla guida assistita di livello 3 nel 2024. Grazie alla piattaforma informatica “compute platform”, si possono validare migliaia di dati e prevedere scenari in tempi più rapidi. Un esempio è quello dei sistemi di “driver detection”, indispensabili per fare in modo che l’auto semi-autonoma si accorga se il guidatore è “troppo” distratto, magari colto da un colpo di sonno, e lo obblighi a riprendere il controllo del veicolo. Grazie a un software sviluppato in Vietnam, capace di analizzare centinaia di volti diversi, mimiche ed espressioni facciali, ma anche la durata in millisecondi di un battito di ciglia, i test di risposta delle auto da omologare avvengono in larga parte in modo virtuale e più rapidamente. Ma, appunto, è solo un esempio di quello che si sta già facendo. Tra le sfide più importanti del Lingotto, sotto la storica pista di collaudo ora visitabile dai turisti, ci saranno, oltre a vari aspetti della guida autonoma, anche la cybersecurity e la ricarica delle batterie.

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