Il fisco francese sequestra 461 milioni di euro a quello che doveva essere il nuovo proprietario dello stabilimento Bugatti Automobili
- Un passaggio di proprietà faticoso
- La Fabbrica Blu, ecco com’era
- Dopo un anno e mezzo la fabbrica è “svuotata”
Le ultime notizie riguardanti la Fabbrica Blu ex Bugatti Automobili di Campogalliano (MO), ferme a quasi un anno fa, ci davano lo stabilimento emiliano alle prese con una trasformazione piuttosto imponente e altrettanto discussa, destinata a farla diventare una grande officina e polo museale per auto storiche.
Un passaggio di proprietà faticoso
L’immobiliarista, che avrebbe dovuto acquistare attraverso la sua società lussemburghese gli impianti di Campogalliano venduti all’italiana La Fabbrica Blu S.r.l., sarebbe infatti ancora in causa per entrare in possesso delle ex officine Bugatti, ma questo maxi sequestro (più 30 milioni di euro di cauzione) rischia di mettere ulteriormente in crisi il già difficoltoso passaggio di proprietà.
Ricordiamo infatti che Labi aveva annunciato a settembre 2021 di voler trasformare la Fabbrica Blu italiana in un museo multimarca aperto al pubblico dove custodire e “accudire” auto d’epoca di grandissimo valore, insomma un polo culturale per tutto il territorio.
La Fabbrica Blu, ecco com’era
Dopo un anno e mezzo la fabbrica è “svuotata”
Da allora è passato ormai un anno e mezzo e le uniche novità sulla Fabbrica Blu di Campogalliano vengono dal suo aspetto esterno, ormai stravolto rispetto a quello che era il progetto originale dell’architetto Giampaolo Benedini.
Gli ex Custodi della Fabbrica Blu Bugatti di Campogalliano
Anche la sala tonda dove è stata presentata sia la prima Bugatti EB110 che la nuova Bugatti Centodieci, risulta ormai abbattuta e irrecuperabile, così come la sala caldaie e gli iconici sfoghi d’aria bianchi che spiccavano di fronte e sopra la Fabbrica Blu. Anche gli storici custodi dell’ex stabilimento, la famiglia Pavesi, non sono più presenti a presidiare quei luoghi che hanno visto nascere la famosa Bugatti della rinascita firmata Romano Artioli, dal 1991 al 1995.