La citycar elettrica DR1
La baby segue il filone. Il progetto e la scocca verniciata arrivano dalla Via della Seta. La vettura poi viene assemblata e rifinita nel moderno impianto di Macchia d’Isernia, nel piccolo Molise del Sud Italia. Lo stagno scelto da Massimo Di Risio nel quale pescare i modelli è il più grande mercato automotive della Terra che ha dato anche una vigorosa spinta all’industria ormai senza rivali. L’ex pilota entro quest’anno avrà 17 proposte in gamma e fra queste spicca la DR1 EV. Il nome è tutto un programma. Una DR1 già esisteva nel primo decennio del nuovo secolo, ma all’epoca voleva indicare solo l’esordio dell’azienda. Adesso che l’offerta è vasta, la cifra indica le dimensione del modello (più è alto più sono grandi) mentre il suffisso EV lascia pochi dubbi: “electric vehicle”, si tratta di una BEV, 100% a batterie, quindi emissioni zero.
«Finalmente un’auto ecologica piccolina» è stata l’esclamazione dei primi automobilisti che l’anno vista. Eh sì, qualcosa mancava. Le auto elettriche, in effetti, sembrano fatte su misura per il traffico caotico dove si effettuano percorrenze più contenute ed è più sentita l’esigenza di ripulire l’aria. Invece, quasi tutti i costruttori (compresa la Tesla) sono partiti dall’alto perché le vetture grandi sono più costose e quindi il prezzo dell’accumulatore incide meno sul totale. Tutti tranne i cinesi che, per il loro miliardo e mezzo di persone, di super compatte ad elettroni ne hanno più di qualcuna. La Chery, uno dei due partner orientali di DR, dal 2017 produce la eQ1, aggiornata nel 2019. Una citycar lunga 320 centimetri. Ora Di Risio ha messo in vendita l’ultimissima versione del modello e, come tutti i veicoli cinesi di ultima generazione, è parecchio interessante, specialmente se ha un raffinato tocco di made in Italy.
Il prezzo è la cosa che più salta all’occhio sapendo che le vetture ad elettroni non sono particolarmente abbordabili. Con gli incentivi governativi, di cui c’è ancora una buona scorta, la DR1 non costa molto di più di una corrispondente auto termica (se ci fosse…): 19.900 euro. Ai 25.900 del listino, infatti, si devono detrarre i 3 mila euro degli ecobonus per l’auto zero emission, i 2 mila per la rottamazione ed i mille di promozione DR. L’autonomia sfiora i 300 km in città ed è di oltre 200 km nel ciclo misto (Wltp). Il telaio è in alluminio ultraleggero con traverse anticollisione ad alta resistenza, la carrozzeria in materiale composito permette di contenere il peso in soli 1.050 kg.
Le sospensioni sono a ruote indipendenti, la trazione e il propulsore da 45 kW e 150 Nm di coppia immediatamente disponibili, che rendono la EV agile come un scoiattolo (0-50 km/h in appena 5 secondi, velocità 120 orari), sono sull’asse posteriore. Il pacco batterie sfrutta la tecnologia ternaria di ultimissima generazione (litio-ferro-fosfato), ha una capacità di 31 kWh, garanzia di 8 anni ed una capacità di 31 kWh. Per ricaricarla (dal 20% all’80%) servono 35 minuti a corrente continua da una colonnina da 40 kW e 4 ore da una prese a corrente alternata da 6 kW. Molte le chicche: i fari posteriore a Led, i cerchi in lega da 15 pollici, il climatizzatore automatico, l’infotainment da 9,7” con Android Auto ed Apple CarPlay, la ricarica del telefonino senza fili, sistema keyless e, addirittura, il sedile lato guida regolabile elettricamente. A breve, in alto, arriverà anche il pick up turbodiesel PK8.