Tesla

Davvero Musk vuole lasciare il ruolo di ceo in Tesla?

Secondo quanto rivelato dal membro del CdA, James Murdoch, il boss Tesla avrebbe iniziato a valutare una sostituzione. Tocca a Diess?

davvero musk vuole lasciare il ruolo di ceo in tesla?

Fondatore e ceo di Space X. Co-fondatore di Neuralink, OpenAI e Zip2. Fondatore di The Boring Company. Ceo di Twitter e di Tesla. Il biglietto da visita di Elon Musk deve essere particolarmente grande viste le numerose cariche che ricopre. Forse però in un futuro non troppo lontano potrebbe perdere – o meglio lasciare – una delle cariche che ricopre. Quella più importante e che l’ha portato alla ribalta: ceo di Tesla.

Sì, proprio così, l’uomo più ricco del mondo potrebbe non essere più a capo della Casa, almeno stando a riportato dal Financial Times che cita una testimonianza di James Murdoch – figlio del miliardario Rupert e da anni nel consiglio di amministrazione di Tesla – davanti a un tribunale del Delaware: “Musk aveva individuato un potenziale successore come amministratore delegato di Tesla negli ultimi mesi”.

Ma perché Murdok si è ritrovato davanti ai giudici americani a parlare del possibile futuro di Musk? Facciamo un po’ di ordine prima di capire se – e quando – davvero ci sarà un cambio al vertice di Tesla.

Colpa delle azioni

Per capirlo bisogna fare un passo indietro a qualche tempo fa, quando alcuni investitori di Tesla hanno citato in giudizio Musk, reo (secondo loro) di essersi assegnato (o essersi fatto assegnare, le cose qui non sono chiarissime) nel 2018 un pacchetto di opzioni su azioni Tesla dal valore attuale di oltre 50 miliardi di dollari.

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Tesla Model Y

Operazione ritenuta non necessaria dagli accusatori che, nelle loro memorie pre processuali, hanno sottolineato come Musk abbia più volte sostenuto (anche pubblicamente) la propria intenzione di “essere attivamente coinvolto in Tesla per il resto della [sua] vita”. Dichiarazione che va quindi contro quanto sostenuto da Murdok? Certo, ma gli sviluppi della vicenda paiono invece contraddire quanto sostenuto dai membri del CdA.

Mercoledì scorso infatti i giudici del Delaware hanno sentito proprio Musk il quale, rispondendo al perché dell’assegnazione del pacchetto azionario, ha sostenuto come tale cifra servisse per “rendere l’umanità una specie interplanetaria”. Detto da chiunque altro sembrerebbe una sparata da fine serata al bar, ma trattandosi di parole di chi ha fondato e dirige SpaceX vanno prese un po’ più seriamente. Anche se sappiamo bene come i piani industriali di Musk siano decisamente a lunghissimo termine.

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Tesla Semi (2023)

Proprio SpaceX e la voglia matta di colonizzare Marte potrebbero far fare un passo indietro all’uomo più ricco del mondo che – nota il Financial Times – avrebbe detto ai membri del consiglio di amministrazione: “Se assegno troppo tempo a Tesla, non sono sicuro che sarebbe utile per il bene comune”.

Lo spazio davanti alle auto elettriche, Marte davanti alle gigafactory sparse per il mondo. Le priorità di Musk sembrano queste e lui stesso, rispondendo all’interrogatorio nel Delaware, avrebbe rilanciato al ribasso sul proprio coinvolgimento in Tesla. Secondo i suoi avvocati infatti sarebbe attualmente “intimamente coinvolto in tutti gli aspetti delle operazioni di Tesla, dalla direzione strategica alla progettazione dei prodotti”. Proprio la parola “intimamente” è stata contestata dal (chissà ancora per quanto) ceo della Casa.

Che Musk stia quindi per apparecchiare la tavola per lasciare la guida di Tesla a un’altra persona? E soprattutto: chi potrebbe succedergli? Forse questa persona la conosciamo bene.

Amici di vecchia data

Herbert Diess. Questo uno dei nomi del possibile (ma chissà quanto probabile) futuro ceo di Tesla. Ne avevamo già parlato tempo fa in occasione dell’addio – forzato – del manager tedesco dal Gruppo Volkswagen, citando il rapporto di stima che lo lega con Musk.

Stima cresciuta negli anni che ha portato i due a vedersi più volte e culminata con un intervento di Musk – su invito di Diess – in occasione di un meeting tra i vari alti dirigenti del colosso di Wolfsburg.

Ora che il top manager tedesco è “libero” – se si escludono eventuali vincoli di non concorrenza – e le voci di un passo indietro dell’uomo più ricco del mondo si fanno insistenti, quel matrimonio professionale che secondo alcuni avrebbe potuto celebrarsi nel 2015 – quando Diess fu chiamato a vestire proprio i panni di ceo di Tesla dallo stesso Musk – potrebbe finalmente celebrarsi.

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