Polestar

Prove

Da Milano a Roma con una Polestar (e la navigazione di Maps)

La navigazione integrata nell’infotainment pianifica e consiglia tutte le soste. Ecco com’è andato il viaggio a bordo della Polestar 2

I lunghi viaggi su un’auto elettrica non sono più un tabù. L’aumento delle colonnine (anche ad alta velocità) presenti in autostrada e, soprattutto, un software di bordo avanzato stanno rendendo sempre più comode le lunghe tratte.

A dimostrarlo è la prova su strada molto speciale che ha visto protagonisti il nostro Giuliano Daniele e la Polestar 2 con batteria da 78 kWh. Al volante di uno dei primissimi esemplari italiani del crossover svedese, abbiamo percorso oltre 600 km da Milano e Roma testando in prima persona l’efficacia dell’infotainment Android Automotive.

Un vero assistente di viaggio

Come lascia intuire il nome, l’infotelematica di bordo della Polestar integra buona parte delle funzionalità della galassia Google. In questo modo, utilizzare il grande display centrale è estremamente intuitivo, perché sembra proprio di comandare un tablet o uno smartphone. Da qui, infatti, si può pianificare anche tutta la navigazione con Maps e vedere tutte le soste eventuali per la ricarica.

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Gli interni della Polestar 2

Una bella comodità, quindi, che è sempre più presente sulle elettriche di nuova generazione e che riduce lo stress di pianificare un lungo viaggio. Non è più necessario fare calcoli o utilizzare app terze per scoprire le varie colonnine: a tutto ci pensa Maps.

Come mostra Giuliano nel racconto del suo viaggio, l’utilizzo del navigatore è semplice e non richiede conoscenze particolari. Maps è piuttosto preciso nel calcolare l’autonomia residua nella batteria ed è efficace nel dare varie alternative di fermata lungo il tragitto.

Naturalmente, il suggerimento è di affidarsi al navigatore le prime volte che si guida la propria auto elettrica. Una volta presa confidenza coi consumi e le potenzialità dell’auto, però, si può anche ignorare una o due soste consigliate ricercando, per esempio, una colonnina più veloce o più comoda da raggiungere.

Com’è andata

I risultati del test sulla Polestar (e sull’efficacia generale del sistema) ve li racconta direttamente Giuliano nel video. Riassumendo, comunque, le tempistiche di viaggio si sono rivelate ragionevoli per il tipo di vettura a disposizione, con un’autonomia di circa 400-440 km che permette di ridurre il numero di soste.

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Polestar 2

E la presenza di colonnine ad alta velocità da oltre 150 kW aiuta a ridurre i tempi: una pausa pranzo e una breve sosta di 20-30 minuti sono state sufficienti per fare (quasi) il “pieno” e tornare al volante della Polestar 2. E voi? Come vi siete trovati col navigatore di Maps con la vostra auto elettrica? Raccontateci le vostre esperienze!

Fotogallery: Foto – Polestar 2 restyling

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