CX-60, ibrida ma a gasolio, la Mazda diesel con il record dei consumi
Per dimostrare che è tutto vero, Mazda ha organizzato un test su un percorso misto tra Barcellona e Stiges (soprannominata negli anni 60 la “Ibiza in miniatura”), mettendo sul banco di prova la versione da 200 Cv . A parte la velocità massima di 212 orari impossibile da verificare in autostrada, e a parte lo scatto da 0 a 100 che la casa attesta su 8,4 secondi, la parsimonia annunciata non ha tradito le aspettative. Con una guida nel complesso attenta, ma anche con qualche affondo per assaggiare il sei cilindri, veleggiando dove possibile ma all’occorrenza inserendo la modalità Sport che offre un bel sound e colora di un rosso aggressivo il cruscotto, ebbene i consumi si sono rivelati addirittura inferiori a quelli promessi dalla casa. Possibile?
Il merito è da attribuire a una nuova tecnologia di combustione battezzata DCPCI (Distribution-Controlled Partially Premixed Compression Ignition), in grado di aumentare l’efficienza termica di oltre il 40% in gran parte dei regimi di abituale utilizzo e di assicurare in sostanza che tutta l’aria in eccesso venga utilizzata durante la combustione, indipendentemente dal regime.
Sono nuovi anche il Cruise Control (i-ACC), che integra i limiti di velocità attraverso il sistema di riconoscimento dei segnali stradali, nonché il controllo della postura KPC, che stabilizza l’auto ad alta velocità. Particolarmente efficiente il sistema di rientro nella carreggiata, anche se un po’ brusco sia nei confronti di chi sta al volante che del passeggero, improvvisamente risvegliato dal tipico torpore autostradale.
Sul versante invece del design il riferimento è quello di “Kodo-Soul of Motion” con cui Mazda veste le sue nuove vetture. In particolare per il Suv CX-60, la Casa di Hiroshima ha voluto realizzare un look che lo rendesse riconoscibile “come vettura che poteva solo essere realizzata in Giappone”.
Sui due allestimenti top Homura e Takumi la musica cambia totalmente. La Homura, oltre alla calandra a nido d’ape nero lucido e ruote in lega da 20 pollici nero metallizzato, offre interni neri in pelle e un’illuminazione ambientale bianca sul rivestimento delle porte anteriori e posteriori. Gli interni invece ella Takumi sono in pelle Nappa bianca abbinata alle venature in legno d’acero secondo l’estetica giapponese di Hacho (che significa equilibrio asimmetrico o irregolarità intenzionale), mentre i tessuti sono realizzati con una tecnica chiamata Kakenui e che rivela uno scorcio del materiale sottostante.