Cupra

Prove

Cupra Born (2022), perché comprarla elettrica e perché no

Stile e personalità sia fuori che dentro l'abitacolo, con una dinamica che punta al divertimento. Ecco com'è e come va

L’auto elettrica si sta diffondendo sempre più, e i criteri di valutazione sono spesso basati su parametri quali “efficienza, comodità, spazio a bordo”.

Giusto, com’è giusto però che non tutte le aziende automobilistiche la pensino alla stessa maniera. Prendete Cupra ad esempio: la Casa spagnola – per la propria Born – ha deciso di voler palesare quello che è il suo nome (Cupra è in realtà l’acronimo di Cup Racer) sia da un punto di vista estetico che dinamico.

Scopriamo dunque insieme come si comporta questa prima EV di Cupra in un nuovo episodio del Perché Comprarla Elettrica.

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Esterni ed Interni | Architettura, batteria e autonomia | Ricarica| Guida | Prezzi

Pregi e Difetti

Ci Piace Non Ci Piace
+ Qualità percepita – Mancano bocchette del clima per i passeggeri posteriori
+ Consumi – Terminale di guida del sedile posteriore
+ Carattere dentro e fuori – Tasti touch infotainment non illuminati
+ Lavoro Adas  

Verdetto

8.4 / 10

Esterni ed interni

Stile accattivante e coinvolgente, su proporzioni da compatta a 5 porte già apprezzate sulla cugina Volkswagen ID.3, la Cupra Born mostra un carattere dinamico a partire dai dettagli. Il cofano nerboruto con un andamento in picchiata ne è un fulgido esempio, così come il logo con la scritta Cupra in bella vista che capeggiano in color bronzo sulla zona di separazione tra cofano e bocca attiva che permette di convogliare o meno l’aria. Una zona – quest’ultima – ben rifinita con trame che delineano la distanza dei gruppi ottici a Led alle estremità.

I dettagli sportivi però non finiscono qui: d’impatto le minigonne con mini deviatore di flusso sulla zona posteriore, proprio davanti al passaruota. Un sistema che permette di deviare e incanalare meglio i flussi d’aria – seguendo il principio dell’out-wash – per portarli oltre i cerchi da 20 pollici. Immancabili poi, le innumerevoli finiture in carbon look.

Dietro, i proiettori si sviluppano in un unico elemento. Si trovano al di sotto del lunotto, quest’ultimo sovrastato da uno spoiler molto evidente.

cupra born (2022), perché comprarla elettrica e perché no

L’ingresso a bordo da passeggero posteriore è agevole, grazie alla conformazione della carrozzeria, ma anche all’angolo di apertura della portiera, decisamente elevato. La seduta è comoda, oltre a offrire spazio in abbondanza per la testa, le ginocchia e i piedi. La base meccanica “natìa” elettrica si rivela per la mancanza di un gradino centrale, e questo permette a un eventuale terzo passeggero di potersi sedere in tutta comodità. L’alternativa, è quella di poter viaggiare in due, sfruttando anche un pratico bracciolo.

L’unico appunto che si può rivolgere, è dato dalla mancanza di bocchette per la climatizzazione per chi siede dietro. E’ una mancanza già riscontrata anche sulla “cugina” Volkswagen ID.3. Presenti – in compenso – delle prese USB C.

cupra born (2022), perché comprarla elettrica e perché no

Lo spazio per stivare i bagagli è buono – seppur non il migliore della categoria – ma soprattutto è ben sfruttabile. La soglia di carico non è alta e non vi sono dei gradini

La piattaforma MEB ha tra i suoi punti di forza proprio lo spazio a bordo, soprattutto per chi siede dietro. Il bagagliaio conferma quanto già mostrato sulla cugina ID.3, con una buona conformazione e soluzioni intelligenti: la cappelliera – rigida – ha una forma coerente con gli alloggi sotto il pavimento. Presenti sia la luce di cortesia che la presa 12 Volt, oltre a dei ganci per stivare una sacca.

I sedili si abbattono in configurazione 60:40, ma è presente una piccola botola per poter alloggiare oggetti più lunghi, come ad esempio un paio di sci.

Cupra Born, le dimensioni

Fuori

Lunghezza

4,32 metri

Larghezza

1,81 metri

Altezza

1,54 metri

Peso

1.736 kg

Dentro

Bagagliaio

385 | 1.267 Litri

 
 
 

Architettura, batteria e autonomia

la Cupra Born ha un passo di 2 metri e 77 centimetri, con sbalzi molto rastremati, plasmati dalla piattaforma skateboard del gruppo Volkswagen MEB che abbiamo già apprezzato su altre realtà del Volkswagen Group.

In questa versione in prova, monta un pacco batteria da 58 kWh effettivi, 62 kWh nominali, disposti lungo il pianale.

Il raffreddamento è ovviamente a liquido con tanto di pompa di calore a supporto per la gestione della temperatura.

Il motore è un sincrono a magneti permanenti posizionato sull’asse posteriore, ed è in grado di erogare 204 CV, 150 kW, con un valore di coppia di 310 Nm.

cupra born (2022), perché comprarla elettrica e perché no

Il pacco batterie è garantito 8 anni o 160.000 chilometri, con una capacità residua del 70%. Ecco, a proposito di batteria e consumi, la Cupra Born si è rivelata particolarmente efficiente in ambito urbano, con un consumo medio pari a 16,9 kW/100 km.

Fuori porta, nonostante la su indole sportiva, la Born è riuscita a mantenere un consumo efficiente, pari a 18,5 kWh/100 km. E’ evidente però come, nel momento in cui si prende un imbocco autostradale, con velocità da crociera a 130 km/h, il consumo salga: 22,7 kWh/100 km.

L’autonomia cittadina – valore massimo registrato – è pari a 343 chilometri, la media invece supera di poco i 300 km.

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Ricarica

La presa di ricarica si trova in posizione tradizionale, sulla fiancata destra, all’altezza del passaruota posteriore. Come oramai standard, sono due i connettori a disposizione: Tipo 2 (Mennekes) per la corrente alternata e CCS Combo2 per la corrente continua.

Prendendo in considerazione i nostri 4 standard di riferimento, ecco i tempi stimati in relazione ai chilometri percorribili. In un ambiente casalingo, collegandosi a una presa domestica, ogni ora si ricaricano circa 11 km. Con una wallbox e una potenza del contatore maggiorata a 6 kW, dunque con uno sfruttamento valutabile su 4,5 kW, si sale a 22 km ogni ora di ricarica. Collegandosi a una colonnina pubblica AC da 22 kW, una classica Quick, si arriva a una velocità di ricarica di 56 km circa ogni ora, sfruttando il caricatore di bordo da 11 kW.

In corrente continua, a una colonnina Fast da 50 kW, la Born ricarica 147 chilometri ogni ora. La potenza di picco – tra l’altro – grazie all’aggiornamento software ricevuto (che sarà presente anche ex ante nei nuovissimi modelli del gruppo) passa da 120 a 135 kW.

Come va

La Cupra Born nasce come tuttofare, ma con una marcata indole sportiva. Lo si percepisce fin dal primo sguardo, così come una volta seduti in posizione di comando. Proprio la seduta, rispetto a quanto visto sulla cugina Volkswagen ID.3, risulta essere più sportiva grazie soprattutto ai sedili avvolgenti.

Per le sue caratteristiche – anche tecniche – la Born ha una buona visibilità: la vetratura è ampia e gli sbalzi sono praticamente nulli. L’unico limite è dato dalla conformazione sdoppiata dei montanti che non aiutano a percepire al meglio la conformazione della carrozzeria. Nulla di impattante sulla guida – quotidiana o dinamica che sia. Discorso non dissimile anche per la visuale posteriore: il lunotto non è dei più ampi, ma in soccorso arriva la telecamera posteriore che permette manovre in estrema scioltezza.

La Cupra Born parte dunque da una base coerente con la cugina ID.3, ma sviluppa un proprio carattere più dinamico. Si muove agilmente per le vie cittadine, grazie a un diametro di sterzata davvero efficace (poco superiore ai 10 metri), dovuto all’assenza di un motore anteriore, cosa che permette svolte immediate e precise, con – tra l’altro- un volante leggero ma puntuale e diretto.

E’ fuori dalla città, quando si cerca qualche strada fuori porta, che questa Born mostra le sue frecce più “efficaci” nel proprio arco: baricentro basso, rapporto dei pesi 50:50, schema sospensivo – Macpherson anteriore e multi-braccio a cinque punti dietro, con tarature sportive sviluppate dai collaudatori Cupra – che permette di avere un’auto molto reattiva all’anteriore in fase d’inserimento di curva, e con un posteriore che segue bene la linea, pur rimanendo leggermente più libero, per una tendenza “quasi” sovrasterzante, ben tenuta a bada però dall’intervento del controllo di stabilità, presente senza essere invasivo.

cupra born (2022), perché comprarla elettrica e perché no

Il limite dato dal peso di circa 1.800 kg si percepisce solo quando si raggiunge il limite delle prestazioni, ed è palesato comunque da un certo rollio in curva. Nulla di così impattante, tenendo a mente comunque come questa sia un’auto tuttofare, non una sportiva elitaria e purissima.

Una conferma a quanto detto arriva – tra l’altro – in fase di accelerazione, dove la Born cambia la sua natura a seconda dei driving mode: in comfort, l’erogazione è diretta sì, ma graduale, senza essere aggressiva. Al contrario, in modalità Sport, la reattività è – anche – fin troppo prorompente.

E qui subentra una leggera riflessione: tra le curve quel che conta è lo sfruttamento del pacchetto a disposizione, e dunque può essere anche più divertente tenere la risposta del motore più morbida per modulare meglio l’acceleratore e godersi le grandi doti di ripresa sfruttando tutto l’acceleratore, senza dover gestire e parzializzare il carico sul pedale.

Lo sterzo è preciso, immediato, con un volante sempre in grado di offrire un giusto carico tra le mani.

La fase di rigenerazione si gestisce con il pedale (senza leve al volante), e non contempla una rigenerazione in stile one pedal feeling. Si può passare comodamente tramite questo selettore tra mappa Drive e mappa Brake, variando – a parità di pressione- il quantitativo di coppia negativa. Una rigenerazione che – comunque – lavora anche sfruttando il radar anteriore – e non solo con cruise control adattivo attivato.

La risposta del pedale del freno è coerente con quanto si decide di imprimere, e anche il passaggio tra fase di rigenerazione pura e fase di frenata meccanica è naturale. Serve comunque imprimere un certo quantitativo di carico per dare efficacia alla frenata.

Ultime parole, come di consueto, per l’insonorizzazione: eccellente in ambiente urbano, buona a causa di qualche fruscio più evidente, a velocità autostradali. Nulla di così impattante per un ambiente che, alla guida, si conferma isolato meglio di altre auto elettriche.

cupra born (2022), perché comprarla elettrica e perché no

La Tecnica 

Motore

Sincrono a magneti permanenti

Potenza

204 CV

Coppia

310 Nm

Capacità Pacco Batterie

58 kWh

Tipo di Ricarica

Tipo 2 (Mennekes) | CCS Combo 2

 

Listino prezzi

La Born ha un prezzo di partenza di 41.100 euro per la versione con potenza pari a 150 kW e pacco batteria da 58 kWh.

L’esemplare in prova, con in aggiunta i cerchi in lega da 20 pollici Blizzard, il Pilot Pack L, il tech Pack M, il tetto panoramico in vetro, l’head up display con realtà aumentata, il pack Dinamica, il cavo di ricarica e il doppio fondo per il vano bagagli, oltre al colore metallizzato, arriva a un prezzo di listino di 47.490 euro.

Qualora vogliate salire con la potenza, la versione e-Boost 58 da 170 kW ha un prezzo di partenza a oggi di 42.100 euro, mentre la e-Boost da 77 kWh e 170 KW parte da 46.350 euro.

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