I dieci esemplari che stanno nascendo hanno un DNA studiato con cura incredibile
La Bugatti Centodieci è una supercar eccezionale. Non c’è bisogno di ricordare quanto è rara. Ne verranno costruite appena dieci e ciascuna sta nascendo con una cura per il dettaglio che merita di essere raccontata. Eh sì, perché di solito chi compra un’auto (soprattutto per la modica cifra di 8 milioni di euro) si aspetta che non abbia alcun chilometro sulle spalle e invece, in questo caso, ogni Bugatti che viene consegnata ha già percorso un bel po’ di strada.
Tante prove da superare
Trecento chilometri sono tanti. Parte del viaggio comprende prove di accelerazione e di velocità in un aeroporto chiuso, dove ogni hypercar viene portata alla velocità massima, limitata elettronicamente a 380 km/h. Vengono inoltre eseguite manovre di slalom e di emergenza, che mettono a dura prova i limiti della macchina. Ma il test non si limita a verificare la potenza e le prestazioni.
La prima Bugatti Centodieci è un omaggio alla EB 110
E poi si cambia
Una volta terminato il giro di prova e apportate le regolazioni necessarie, Bugatti sostituisce tutti gli oli, i filtri e le gomme per procedere alla consegna. Tuttavia, c’è un altro passo da fare. Prima di dare le chiavi a chi l’ha comprata, Bugatti fa fare un ulteriore prova a Steve Jenny. Il collaudatore testa l’auto per un ultimo giro di prova, stavolta di circa 50 km per assicurarsi che tutto sia a posto.
Solo a questo punto la Centodieci lascia le cure di Bugatti e cambia “pilota”. Anche noi siamo andati a Nardò con Loris Bicocchi a mettere alla frusta tra i cordoli una Bugatti Centodieci da 1.600 CV. Ecco di seguito com’è andata.