Carburante
Tre gli elementi da tenere in considerazione
Il prezzo alla pompa del carburante prende in considerazione tre fattori: il costo della materia prima, la componente fiscale di Iva e accise e il margine lordo per i guadagni di distributori, intermediari e venditori. La materia prima: i valori rilevati dagli indici di quotazione del petrolio (West Texas Intermediate, Fateh e Brenth) vengono messi dal Platts sulla bilancia insieme ai dati relativi alle compagnie petrolifere, delle società di trading e delle banche d’affari. Dopo un’attenta misurazione del rapporto tra la domanda e l’offerta, lo stesso fissa il valore effettivo dei prodotti raffinati. La parte fiscale, da sola, grava più di tutto il resto: stando ai dati odierni diffusi dal Ministero, Iva e accise pesano per il 58,2% sul prezzo della benzina e per il 51,1% su quello del gasolio. Terzo fattore, il guadagno dei gestori: 3,5 centesimi sul self e 5 centesimi sul servito (con possibilità di aumentare al massimo di un altro mezzo centesimo).
Occhio a fare i furbi
In vigore l’obbligo di comunicazione e pubblicità dei prezzi. Per chi credesse di poter in qualche modo aggirare l’ostacolo e scampare dalle direttive del nuovo decreto, l’altolà è già nero su bianco: in caso di sanzioni recidive, la sospensione dell’attività può raggiungere i 90 giorni.