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Come si fa un'auto di qualità? Controllandola così

Nel settore automobilistico si parla spesso del "TÜV", magari quando si fanno dei test comparativi: ecco cosa c'è dietro questo ente

come si fa un'auto di qualità? controllandola così

Quando si parla di qualità delle automobili, di solito, si pensa alla tipologia dei materiali, a quali dotazioni sono comprese nell’equipaggiamento, o alla solidità degli assemblaggi. Tutto “giusto”, ma la qualità è anche evitare che venga dimenticato in fabbrica un bullone dentro l’airbag nelle operazioni di montaggio, ad esempio, o impedire che la polvere e la sporcizia in fase di produzione delle batterie creino dei malfunzionamenti elettrici su un’auto elettrica.

Cosa c’entra tutto questo con il TÜV SUD? Forse ne avrete già sentito parlare: si tratta di un organismo certificatore tedesco piuttosto conosciuto nel settore automobilistico e coinvolto in molti test comparativi, soprattutto in Germania.

Vi racconto più nello specifico di cosa si occupa la filiale TÜV Italia, in particolare nei laboratori della sede di Volpiano (Torino) che ho visitato.

Di cosa si occupa “il TÜV”

Poco fa vi ho fatto un paio di esempi di cosa si intenda per qualità, parlando di un prodotto complesso come l’automobile. Si tratta di attività che, peraltro, permettono di realizzare anche classifiche come le Top 10 auto più affidabili. Insomma, un’attività di certificazione paragonabile al lavoro fatto da un’altro ente conosciuto, l’Euro NCAP: qui potete scoprire come vengono effettuati i test.

E il discorso vale anche per altri settori industriali con cui ha a che fare “il TÜV” (come spesso viene chiamato, e andrebbe pronunciato “tuff”): come quello aeronautico o aerospaziale, ma anche quello dell’edilizia e dei prodotti di consumo più vari.

Pensate ad esempio a una scala usata in casa, magari per tinteggiare una parete; o a uno scaffale da mettere in garage per sistemare oggetti anche pesanti: sono organismi come TÜV Italia che certificano che prodotti come questi siano sicuri e che effettivamente forniscano le “prestazioni” dichiarate. E lo stesso vale anche per altri beni di consumo, come gli elettrodomestici e i prodotti del settore tecnologico.

Ed è in questo contesto che lavorano strutture come quella del TÜV Italia di Volpiano, che ospita due tipologia di attività: la prima si occupa di effettuare controlli distruttivi e non distruttivi su materiali e componenti per individuare eventuali problemi, la seconda collabora con le aziende partner – tra cui i costruttori automobilistici – nella fase di progettazione e sviluppo per realizzare prodotti migliori, e in quella di certificazione prima della possibilità di commercializzazione sul mercato.

I test a cui vengono sottoposti i materiali

Vengono quindi fatte prove per mettere sotto stress gli oggetti con test di tipo vibrazionale, climatico o elettromagnetico e per verificare la sicurezza meccanica e la sicurezza elettrica. E si tratta di controlli che non vengono fatti solo una volta, ma continuano con delle verifiche periodiche per accertarsi che gli standard richiesti siano assicurati anche a distanza di tempo, man mano che la produzione si accumula e gli oggetti si diffondono sul mercato.

I controlli non distruttivi che vengono effettuati sono paragonabili agli esami che servono a fare delle diagnosi mediche per le persone, come fossero radiografie o ecografie che, nel caso specifico, riguardano invece metalli o materiali compositi. Ci sono anche attività di tipo distruttivo, che prevedono ad esempio analisi al microscopio della struttura dei materiali, per valutare il miglioramento dei processi di lavorazione che portano alla realizzazione degli oggetti.

Quando poi occorre simulare le condizioni di utilizzo in cui un prodotto potrebbe trovarsi a funzionare, si allestiscono dei test ambientali ricreando gli scenari più svantaggiosi in termini di temperatura, umidità, atmosfere più o meno corrosive e via dicendo. Sottoponendo inoltre i “provini” anche a prove di resistenza alla penetrazione dei liquidi e delle polveri.

TÜV SUD e TÜV Italia

Sono più di 1.100 le persone, di cui oltre 700 dipendenti, che TÜV Italia (e la società controllata Bytest) coinvolge in tutte queste attività, suddivise in altri 5 poli tecnici – oltre ai laboratori di Volpiano (Torino) – che si trovano a Benevento, a Barberino Tavarnelle (Firenze) e a Tito Scalo (Potenza).

Ci sono poi gli uffici territoriali di Milano, Roma, Firenze, Bologna, Vicenza e Volpiano (Torino), per un totale di 72,4 milioni di euro di fatturato per il 2021. Il tutto all’interno del gruppo internazionale TÜV SUD nato in Baviera nella seconda metà del 1800 con sedi oggi in 50 Paesi in tutto il mondo, più di 25.000 dipendenti e 2,7 miliardi di euro di fatturato nel 2021.

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