Luca De Meo è un manager illuminato. Il CEO del Gruppo Renault conduce la transizione ecologica portando l’elettrico a crescere per un mondo più sostenibile, senza tradire i motori endotermici che, grazie ai carburanti sintetici, sono in grado di offrire una seconda gamba alla mobilità del futuro.
Mentre la Comunità Europea ha votato il bando dei motori endotermici dal 2035, con il voto contrario dell’Italia e l’opposizione tedesca, De Meo ha siglato una lettera d’intenti che mette a sedere allo stesso tavolo arabi e cinesi, riuscendo in un miracolo politico – commerciale che solo nel vecchio Continente non è stato ancora capito per logiche ideologiche che, purtroppo con il mondo green hanno ben poco da spartire.
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Aramco, infatti, ha siglato una lettera di intenti per diventare un potenziale azionista di minoranza della nuova azienda di gruppi motopropulsori (PWT), che sarà creata da Geely Holding Group e il Gruppo Renault. La nuova azienda si concentrerà sullo sviluppo di motopropulsori termici e ibridi pensati per l’uso dell’e-fuel, la benzina di sintesi a zero emissioni.
È interessante notare che un petroliere come Aramco voglia contribuire alle attività di ricerca e sviluppo di piattaforme per propulsori a base di carburanti sintetici e alle motorizzazioni a idrogeno di futura generazione. Si tratta di una svolta importante perché Aramco apre una porta a un fronte di ricerca che per l’Europa dovrebbe essere addirittura chiuso e dismesso!
Ed è quanto meno curioso, ma molto lungimirante, che la compagnia nazionale saudita di idrocarburi che assicura una produzione di oltre 10 milioni di barili di greggio al giorno, si converta all’e-fuel guardando a un futuro che va riscritto.
La Renault 5 E-Tech rappresenta il futuro della Casa francese: ma per De Meo non ci sarà solo l’elettrico
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La nuova azienda sarà un fornitore mondiale a tutti gli effetti e avrà una capacità totale di oltre 5 milioni di trasmissioni e motori termici, ibridi e ibridi plug-in all’anno per approvvigionare oltre 130 Paesi e regioni.
Soddisfatto anche Mohammed Y. Al Qahtani, Aramco Executive Vice President of Downstream: “Questa lettera di intenti rappresenta un altro importante passo avanti nel nostro continuo impegno per le tecnologie dei trasporti ed offre una base per sostenere la ricerca e lo sviluppo di Aramco nel settore dell’innovazione dei motori. Il nostro progetto di collaborazione con Geely e il Gruppo Renault sosterrà lo sviluppo dei gruppi motopropulsori in tutta l’industria automotive e rientra nell’impegno di più ampio respiro di tutte le nostre operazioni mondiali”.
E gli altri? Pochi si muovono (la Porsche è attiva in materia) e molti dormono, purtroppo. La Formula 1 ha dato un segno molto chiaro di scommettere sull’e-fuel: dal 2026 le power unit useranno un carburante sintetico a zero emissioni e non è causale che Aramco sia uno sponsor istituzionale del Circus oltre che del team Aston Martin. Il mondiale rally è già votato all’e-fuel ma nessuno lo sa e nessuno, colpevolmente, ne parla.
L’enorme portata mediatica della F1 potrà contribuire a creare una coscienza collettiva che guardi all’elettrico, ma anche alle benzine sintitiche. I carburanti sono giù maturi per offrire prestazioni uguali a quelle dei motori attuali. Bisogna avviare la produzione in grandi numeri, sviluppando motori che siano specificatamente pensati per questi combustibili. E Luca De Meo si è messo avanti con i lavori con una visione lucida, lucidissima che può salvare l’industria europea altrimenti succube delle scelte cinesi sull’elettrico.
E la stessa Geely dimostra una visione del mercato automotive che non è solo cinese, ma guarda con razionalità anche al resto del mondo. Eppure non dovrebbe essere così difficile da capire…
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