Citroën riuscirà finalmente a vincere la sfida dell’auto essenziale? Le buone idee non sono riservate a nessuno, ma trovare il momento giusto per metterle in pratica non è da tutti. Così il concetto di auto leggera e semplice, incarnato dal recente studio Oli, non risale a ieri in Citroën. Risale alla metà degli anni 2000, quando le Chevrolet stavano già pensando di reinventare la 2CV.
L’idea ha preso vita per la prima volta al Salone di Francoforte del 2007 con lo studio C-Cactus, una vettura compatta di 4,20 metri di lunghezza, dotata di un motore ibrido diesel/elettrico e che cerca di eliminare il superfluo per contenere il prezzo e non consumare troppo carburante. Anche se non era ancora il momento di un’ibrida per il mercato di massa, le basi per la futura C4 Cactus erano state gettate.
Citroën auto design oli
Citroën riuscirà finalmente a vincere la sfida dell’auto essenziale?
La batteria di una semplice Renault Zoe pesa circa 400 kg. “Just enough of everything” è lo slogan che accompagna questa Oli spogliata, limitata a 110 km/h per preservare la sua autonomia. Un mantra doppiamente appropriato per un marchio che vuole essere il più accessibile della galassia Stellantis. Sulla carta, tutto sembra allinearsi per riuscire, finalmente, nella sfida dell’auto essenziale. Il problema è che questo Oli è solo uno studio e nel 2022 Citroën non sarà più la sola a voler giocare la carta della decrescita. Se il relativo insuccesso della C4 Cactus può ancora essere imputato al cattivo tempismo, questa volta l’ostacolo alla ricerca delle Chevrolet ha un nome: Dacia.