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Citroën e il suo motore maledetto: fu un vero fallimento

citroën e il suo motore maledetto: fu un vero fallimento

Citroën e il suo motore maledetto: fu un vero fallimento

I motori Wankel non sono stati appannaggio esclusivo di NSU e Mazda, ma gli appassionati di storia motoristica ricorderanno che per un certo periodo persino la Citroën lo utilizzò sulla GS (1970). All’epoca si era pensato che l’auto, diventata molto popolare in Europa, avesse bisogno di un bel boost commerciale e venne stipulato un accordo con la NSU (che aveva permesso a Felix Wankel di industrializzare il suo brevetto) per fornire un “birotore” alla GS (che venne appunto chiamata Birotor oppure progetto GZ. Il motore rotativo era considerato  – per lo standard di allora – un’unità più efficiente del classico motore a pistoni: aveva una potenza più alta e neutralizzava quasi del tutto le vibrazioni, cosa che su una Citroën era molto importante, dato che il marchio aveva conquistato la fama di auto più comoda del mondo con il brevetto delle sospensioni ad aria della DS ed era conosciuto per il suo spirito innovativo. Inoltre pagava meno tasse in Francia in virtù di un diverso calcolo dei cavalli fiscali.

citroën e il suo motore maledetto: fu un vero fallimento

Il motore venne messo a punto da una società svizzera chiamata Comotor (un’alleanza fra Citroën e NSU), ma ad un bel momento la Volkswagen compra in blocco la tedesca NSU e l’accordo viene cancellato. Non doma, la Citroën decide di andare avanti da sola con gli esperimenti e alla fine mette a punto una piccola serie pilota di 500 Ami 8 con un monorotore da 50 CV. Non sembra che le cose si mettano al meglio, ma il management Citroën decide comunque di proseguire con il progetto GZ e mette in vendita un birotore da 106 CV. La GS Birotor vede la luce al Salone di Francoforte del 1973, anno della crisi petrolifera più eclatante di sempre.

E qui inizia il giallo di quest’auto quasi maledetta, Ne vengono prodotte 847 costosissimi esemplari, ma consuma così tanto ed è così delicata che se ne vendono solo 280. Le altre – nuove – rimangono parcheggiate in un cortile nella fabbrica di Rennes, cedute poi ai concessionari con la clausola di non poterle mai rivendere. Nel frattempo tutti i difetti del Wankel diventano evidenti e il servizio clienti sta impazzendo per rimettere in sesto le poche GS Birotor in circolazione.

La soluzione è drastica: tutte le Birotor devono essere distrutte a qualsiasi costo. Ai pochi ma inferociti clienti viene offerta una CX superscontata pur di demolire la loro Birotor e quasi tutti aderiscono all’offerta. Per quel che si sa, solo 50 esemplari sono ancora in circolazione di questo Wankel “non Wankel”.

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In collaborazione con Automoto.it

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