Motori

Che cos'è il limitatore di velocità e come funziona

Di recente si è parlato moltissimo del limitatore di velocità e della sua progressiva introduzione sulle vetture che usiamo ogni giorno. Appena l’UE ha reso ufficiale questa direttiva, il solito flusso di notizie poco definite ha iniziato a circolare sul web e a far interrogare gli automobilisti in merito alle implicazioni che avrà sulla mobilità quotidiana: sarà davvero fisso? Come faccio a entrarne in dotazione? E cosa succederà alla mia auto se non lo presenta? Una gran confusione, insomma: facciamo un passo indietro e andiamo a capire in cosa consiste il limitatore di velocità, quando entra in vigore e soprattutto perché è una misura estremamente utile.

che cos'è il limitatore di velocità e come funziona

Segnalatore autovelox Saphe Drive Mini

Gli studi alla base del limitatore di velocità

Tutto parte da un assunto piuttosto ovvio ma da non dare per scontato: gli eccessi di velocità sono tra le cause principali degli incidenti su strada, che spesso hanno anche esiti tragici. Già diversi anni fa – per essere precisi nel 2014 – il Transportøkonomisk institutt (noto con la sigla TØI), l’autorevole istituto norvegese per la ricerca multidisciplinare sui trasporti, dichiarava che il primo e più efficace metodo per ridurre il numero di morti per incidente stradale era introdurre un sistema che limitasse la velocità di circolazione delle vetture. Molto spesso, e non siamo certo noi a svelarvelo, i limiti di velocità presenti sulle strade urbane ed extraurbane vengono bypassati più o meno inconsciamente da chi sta al volante.

Ed è partendo da questa idea che il 6 luglio 2022 entra in vigore l’obbligo dell’uso del limitatore di velocità mentre si circola per strada: a stabilirlo è la direttiva UE 2019/2144, approvata nel novembre di tre anni prima. L’obbligo diventerà ancora più sensibile l’anno prossimo, in quanto riguarderà tutte le auto immatricolate a partire dal 7 luglio 2024. Cosa significa nello specifico? In sostanza, da quel momento non potranno più essere targati quei veicoli che non presenteranno tra le proprie dotazioni di serie il limitatore di velocità. Va da sé, e questo è un’importante punto da chiarire, che le auto già esistenti e targate potranno comunque continuare a circolare anche senza esserne in possesso.

Come funziona il limitatore di velocità

Vediamo ora come funziona il limitatore di velocità, il cui nome tecnico è Intelligent Speed Assistance (o ISA), e in che modo può contribuire a rendere più sicure le strade sulle quali circoliamo. La tecnologia si basa sul rilevamento visivo dei cartelli stradali attraverso un’apposita videocamera e sulla localizzazione geografica tramite GPS: queste due fonti producono dei dati che, soprapponendosi, permettono all’ISA di elaborare la massima velocità da mantenere in quell’esatto momento e, soprattutto, capire quando il veicolo la sta superando.

Se questo accade il sistema interviene immediatamente inviando un segnale lampeggiante sul cruscotto, unito a un avviso acustico intermittente e a vibrazioni sui pedali. L’intervento più sensibile avviene però a livello del motore, dove l’ISA può limitare la potenza erogata in modo che sia impossibile per chi è al volante accelerare ulteriormente e facendo sì che al contempo la vettura perda gradualmente velocità senza però frenare bruscamente (cosa che metterebbe in pericolo i passeggeri).

Limitatore di velocità: vantaggi e sviluppi

Si stima che l’ISA aiuterà a ridurre del 30% gli incidenti stradali e circa del 20% i morti sulle strade. Sono numeri importanti che tengono in considerazione non soltanto la sicurezza del guidatore ma anche quella di passeggeri, dei pedoni e dei ciclisti e che permettono di avvicinarsi un po’ a quel famoso obiettivo europeo di 0 morti da incidente stradale entro il 2050 rispetto agli attuali 26.000 registrati ogni anno. Almeno per il momento, comunque, bisogna sottolineare che questo sistema sarà disinseribile o comunque bypassabile: basterà premere ulteriormente sull’acceleratore. Se la cosa vi fa storcere il naso, pensate all’eventualità in cui ci si trovi in una situazione di pericolo e sia necessario aumentare per breve tempo i giri, come durante un sorpasso: sarebbe ancora più pericoloso impedire all’automobilista di rientrare in sicurezza sulla propria corsia, giusto?

Tutti questi fattori e le varie casistiche sono al momento in fase di studio, in attesa di rendere l’ISA obbligatorio e totalmente integrato nelle nostre auto: il passaggio sarà ovviamente graduale e terrà conto di tutti gli elementi necessari per garantire una guida sicura sia per chi è al volante sia per i passeggeri. Per questo motivo non è ancora chiaro quale sarà l’effettiva natura dell’ISA nel 2024, ossia se potremo comunque bypassarlo temporaneamente o se sarà molto più rigido: risulta comunque difficile pensare che gli eventuali ostacoli sul percorso non verranno presi in considerazione da un sistema così avanzato.

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