L'87% degli italiani che prova una full electric la promuove in pieno, ma ci sono ancora degli ostacoli da superare per arrivare al boom
L’auto elettrica piace. Quasi 9 italiani su 10 che la provano ne apprezzano silenziosità, tecnologie, comodità e accelerazione. Il problema è che senza politiche adeguate sul versante della domanda la crisi economica rischia di rallentarne il boom. È il risultato più importante che emerge dall’ultimo sondaggio di Aretè.
Servono entry-level
Partiamo da un dato incontrovertibile: l’88% degli intervistati guida ancora vetture a combustione, mentre il 9% è passato all’ibrido plug-in e il 2% al full electric. Sono invece 6 su 10 i connazionali che non hanno mai provato un veicolo “alla spina”. Gli altri 4 li hanno però promossi (quasi) a pieni voti: l’87%, contro un esiguo 13% che ha lamentato criticità.
Tanta confusione
L’autonomia vista ancora come un limite e la poca informazione non aiutano invece le zero emissioni: tra tempi di ricarica e livelli di CO2, l’incertezza regna sovrana, nonostante i programmi di sensibilizzazione di Case e associazioni. Su 10 rispondenti, sono 6 quelli che non sanno distinguere una motorizzazione completamente elettrica da una mild, full o plug-in hybrid.
Il 40% pensa poi che le emissioni non cambino tra un sistema e l’altro e il 47% delle persone è convinto che tutte le auto con una batteria percorrano almeno 50 chilometri a batteria, indipendentemente dal grado di elettrificazione.
Stop al 2035? “No”
Alla luce di questi risultati, il 45% degli intervistati si dice scettico sui tempi di elettrificazione indicati dall’Europa: lo stop alle vendite termiche dal 2035 a loro avviso non sarebbe realistico, perché costi e disponibilità dei punti di ricarica non lo permetterebbero.
“I dati della nuova survey – commenta Massimo Ghenzer, presidente di Areté – testimoniano un significativo interesse per le auto elettrificate, cui però non corrisponde un adeguato aumento della conoscenza circa le caratteristiche di questi prodotti. A prevalere è ancora la confusione che genera incertezza nella scelta del veicolo più adatto alle proprie esigenze.
Serve oggi un nuovo sforzo da parte delle Case auto per riuscire a comunicare in modo efficace le nuove motorizzazioni e, contestualmente, è necessario fare chiarezza su alcuni aspetti critici, come i punti di ricarica, il costo della ricarica, la reale durata delle batterie e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Solo così si potrà superare lo scetticismo che ancora avvolge alcune tematiche chiave per questo mercato”.