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Che cos'è che frena ancora l'auto elettrica in Italia

L'87% degli italiani che prova una full electric la promuove in pieno, ma ci sono ancora degli ostacoli da superare per arrivare al boom

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L’auto elettrica piace. Quasi 9 italiani su 10 che la provano ne apprezzano silenziosità, tecnologie, comodità e accelerazione. Il problema è che senza politiche adeguate sul versante della domanda la crisi economica rischia di rallentarne il boom. È il risultato più importante che emerge dall’ultimo sondaggio di Aretè.

Intitolata “Vendita di solo auto elettriche dal 2035, cosa ne pensano gli italiani?”, l’indagine mette in luce una serie di altri freni alla mobilità sostenibile: a partire dalla scarsa conoscenza dei livelli di elettrificazione e da una generalizzata confusione per i consumatori. Vediamo nel dettaglio.

Servono entry-level

Partiamo da un dato incontrovertibile: l’88% degli intervistati guida ancora vetture a combustione, mentre il 9% è passato all’ibrido plug-in e il 2% al full electric. Sono invece 6 su 10 i connazionali che non hanno mai provato un veicolo “alla spina”. Gli altri 4 li hanno però promossi (quasi) a pieni voti: l’87%, contro un esiguo 13% che ha lamentato criticità.

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Ma, nonostante i voti buoni in pagella, la complicata congiuntura economica rischia di frenare nel nostro Paese il ritmo della transizione: se, in una precedente analisi di marzo, l’87% del campione si diceva pronto a comprare un’auto elettrica, ora i numeri scendono al 63%. Alla domanda “Quanto siete disposti a pagare?” la riposta più gettonata è stata: “Meno di 30.000 euro”. Curiosamente, però, le ragioni che guidano la scelta elettrica restano principalmente quella economica (51%), evidentemente per chi ragiona direttamente sul total cost of ownership, e quella ambientale (32%).

Tanta confusione

L’autonomia vista ancora come un limite e la poca informazione non aiutano invece le zero emissioni: tra tempi di ricarica e livelli di CO2, l’incertezza regna sovrana, nonostante i programmi di sensibilizzazione di Case e associazioni. Su 10 rispondenti, sono 6 quelli che non sanno distinguere una motorizzazione completamente elettrica da una mild, full o plug-in hybrid.

Il 40% pensa poi che le emissioni non cambino tra un sistema e l’altro e il 47% delle persone è convinto che tutte le auto con una batteria percorrano almeno 50 chilometri a batteria, indipendentemente dal grado di elettrificazione.

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Stop al 2035? “No”

Alla luce di questi risultati, il 45% degli intervistati si dice scettico sui tempi di elettrificazione indicati dall’Europa: lo stop alle vendite termiche dal 2035 a loro avviso non sarebbe realistico, perché costi e disponibilità dei punti di ricarica non lo permetterebbero.

“I dati della nuova survey – commenta Massimo Ghenzer, presidente di Areté – testimoniano un significativo interesse per le auto elettrificate, cui però non corrisponde un adeguato aumento della conoscenza circa le caratteristiche di questi prodotti. A prevalere è ancora la confusione che genera incertezza nella scelta del veicolo più adatto alle proprie esigenze.

Serve oggi un nuovo sforzo da parte delle Case auto per riuscire a comunicare in modo efficace le nuove motorizzazioni e, contestualmente, è necessario fare chiarezza su alcuni aspetti critici, come i punti di ricarica, il costo della ricarica, la reale durata delle batterie e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Solo così si potrà superare lo scetticismo che ancora avvolge alcune tematiche chiave per questo mercato”.

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