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C'era una volta la monovolume: così la nuova Renault Espace diventata Suv torna a sedurre

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C’era una volta la monovolume: così la nuova Renault Espace diventata Suv torna a sedurre

PORTO – Di saudade neanche a parlarne. Anche se Renault ha scelto le strade intorno alla città lusitana per far provare la nuova Espace E-Tech e anche se la sesta generazione di un modello nato quarant’anni fa inventando in Europa l’architettura delle grandi monovolume è diventato un Suv. Insomma, fine di una storia senza rimpianti in nome di un mercato che chiede a tutti i costruttori soltanto modelli a ruote alte. Il nome certo non si butta mai via, ci spiega Bruno Vanel, vice presidente di Renault a capo del prodotto, tanto più che la nuova Espace “ha più spazio all’interno dell’Espace della generazione precedente”. Nomen omen, e per ogni nostalgia si prega di ripassare.

Dunque ci mettiamo alla guida di un Suv di segmento D con una lunghezza di 4,72 metri, 14 centimetri di lunghezza in meno e 214 chili in meno rispetto all’Espace quinta generazione che già nel 2015 ci aveva fatto capire come sarebbe andata a finire. Il responsabile del design Renault di allora Laurens van den Acker (oggi nel board di direzione del marchio) aveva dato nuove linee più svelte e meno consone alla forma monovolume.

Oggi la trasformazione è stata completata nello stile e poi nella motorizzazione: la nuova Espace E-Tech – prezzi da 43.700 a 48.550 euro, tre allestimenti e prime consegne a ottobre – ha un solo propulsore elettrificato dai parchi consumi e basse emissioni dichiarate (4,6 litri di benzina ogni 100 chilometri e 104 grammi per chilometro di CO2). Si tratta di un sistema full hybrid da 200 cavalli, frutto dell’accoppiamento di un tre cilindri turbo benzina 1200 da 130 cavalli con un motore elettrico principale da 50 kW (70 Cv) alimentato da una batteria agli ioni di litio da 2 kWh/400V, più un motore elettrico secondario da 25 Cv che fa da starter per l’avviamento del motore termico e per il cambio marce.

L’importanza di chiamarsi Espace, per riprendere il discorso di Vanel, sta nella prima percezione che si ha a bordo man mano che passano i chilometri. Il Suv, con una luce a terra di 18 centimetri, è piuttosto confortevole a ogni velocità, con un buon compromesso nella taratura delle sospensioni che non sono mai troppo cedevoli anche in una curva presa disinvoltamente. Si paga soltanto qualche reazione secca quando dentro la città di Porto i cerchi da ben 20 pollici inciampano in una buca del manto stradale, cosa per altro rara in questo Paese. Se in ambito urbano riusciamo ad andare in modalità elettrica per circa trequarti del tempo, appena fuori le mura la spinta combinata del doppio propulsore garantisce all’Espace un buon tiro fin dai bassi regimi e accelerazioni in tutta sicurezza, per esempio in un sorpasso autostradale. Silenziosa sempre e sicura con 32 sistemi di assistenza alla guida, la E-Tech è venduta in tre allestimenti: Techno come ingresso, Esprit Alpine più sportivo e Iconic top di gamma, con gli ultimi due che montano di serie un sistema di quattro ruote sterzanti chiamato da Renault 4Control Advanced. Negli spazi stretti serve a trasmettere sicurezza e agilità a un corpo vettura importante e riduce il raggio di sterzata in manovra.

Di serie su tutta la gamma sono i sette posti, con i due della terza fila ripiegati nel pianale nell’uso quotidiano a cinque ma pronti facilmente quando ci sono nonni, amici, figli e amici dei figli al seguito. Espace ha un nome da onorare e per questo cambia forma senza buttare via i punti di forza della monovolume precedente: la praticità – che va dai sette posti a disposizione ai vani portaoggetti arrivati a una capienza di 39 litri – fino al bagagliaio, punto cruciale per un’auto da famiglia.

La seconda fila di sedili, suddivisa secondo modalità 60/40, si può spostare longitudinalmente per 26 centimetri, determinando una capienza variabile: 159 litri se si va in sette, 477 litri se si viaggia in cinque, 677 litri ancora se si è in cinque ma si sposta in avanti la seconda fila di sedili per caricare qualche cosa in più. Per sedersi in terza fila, al solito su questo tipo di proposta bisogna essere agili come gatti e infilarsi senza fare troppo storie, pena essere lasciati a piedi.

Meglio stare a bordo: l’abitacolo è accogliente e ben rifinito, sulla plancia il sistema multimediale Open R Link è integrato con il cruscotto in un pezzo unico, con schermo al centro in posizione verticale. C’è di tutto, a partire da Google più app come Amazon Music o proprie di Renault per i suoi clienti come Song Pop, musica e quiz per intrattenere ragazzini in viaggio. Dovessero avere nostalgia per quanto lasciato a casa.

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