Charles Leclerc ai box
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Esiste dal 2015 anche un “premio” della Dhl alla squadra più veloce in garage: da 5 anni lo vince la Red Bull. Nel 2022 la seconda squadra più veloce è stata la McLaren (che si è aggiudicata anche la sosta in assoluto più veloce con Ricciardo in Messico: 1’’98), mentre nella classifica generale Ferrari è stata terza. Il record assoluto appartiene alla Red Bull che in Brasile nel 2019 aveva fatto segnare un 1”82 con Max Verstappen. Nel 2021 la Fia, federazione internazionale, ha “rallentato” le procedure per motivi di scurezza imponendo dei tempi minimi di reazione.
La Scuderia, reduce da anni non soddisfacenti ai pit, già dallo scorso ha puntato a migliorare le proprie performance allenando i propri uomini: “Anche se non sono atleti, ma meccanici, seguiamo dei programmi di esercizio fisico, mentale, alimentare, per renderli efficienti in uno dei momenti più delicati delle gare dove serve forza, concentrazione, automatismi”. Dentro la Gestione Sportiva è stata allestita una stanza, la “pit stop room”, che riproduce situazioni di box anche se somiglia a una sala operatoria: per tre volte alla settimana e con due sessioni giornaliere, due squadre di meccanici per un totale di 60 persone (serve rotare il personale, visto che le gare sono tante e stressanti) praticano una ventina di cambi gomme per sessione. Prima dell’avvio della stagione, l’obiettivo è stato quello di fare almeno mille pit stop. “Anche per portare tutta la crew allo stesso livello, comprese le riserve. A quasi tutti si chiede di essere flessibili anche nelle funzioni: un pistolero può allenarsi anche nel sostituire la ruota”.
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Nel 2022 la media pit stop in gara per la rossa è stata sui 2”9. Soddisfacente, ma il target è ancora più alto per il futuro. “Abbiamo diviso in 4 categorie i pit stop: sotto i 3’’ sono buoni, 3’’5 buoni ma non perfetti, sotto i 4’’ inadeguati e sopra i 4’’ fallimentari. L’anno scorso siamo stati i migliori con il 73% sotto i 3”, la Red Bull si è fermata al 71%. Potremmo esserne contenti, invece il nostro obiettivo era di arrivare all’80% di pit stop di successo. In più quelli che abbiamo fallito sono stati il 9% del totale, mentre la Red Bull è riuscita a limitarli all’8%. La Mercedes ne ha sbagliati solo il 4%, ma è stata più lenta in generale”. Per quest’anno Ioverno vuole stabilire il target dell’85% sotto i 3” e non più del 4% sopra i 4’’. L’inizio della rossa è eccellente. Almeno in questo.