BYD

BYD cresce ovunque: ma negli USA non riesce a entrare

La Casa cinese voleva annunciare l'ingresso in Nord America al CES. Dopo un'attenta analisi ha preferito fare dietrofront

byd cresce ovunque: ma negli usa non riesce a entrare

Dopo l’esordio europeo di fine 2022, BYD, quest’anno, si appresta a sbarcare anche in Italia. La Casa cinese, che sta vivendo una forte espansione a livello globale, con l’obiettivo neanche troppo nascosto di sfidare Tesla nella corsa al brand che vende più auto elettriche nel mondo, potrebbe trovare però trovare più difficile del previsto l’ingresso negli Stati Uniti.

Per quanto non lo abbia mai dichiarato in modo esplicito, BYD ha effettivamente intenzione di vendere le proprie auto anche negli USA e, proprio per questo, stando a fonti citate da Reuters, avrebbe condotto uno studio approfondito per invadere il Nord America. I risultati non sono stati incoraggianti.

L’annuncio al CES, anzi no

Secondo quanto riportato, lo studio sarebbe stato affidato alla società di consulenza Urban Science, con sede a Detroit. BYD avrebbe chiesto quante concessionarie avrebbe dovuto aprire, che tipo di formule di vendita proporre e tutta una serie di altri dettagli per avviare la commercializzazione delle proprie auto. Addirittura, qualche mese fa BYD aveva deciso di fare il grande annuncio dell’ingresso negli USA durante il CES di Las Vegas che si è tenuto a inizio gennaio. Lo avrebbe fatto presentando una nuova gamma di auto elettriche e ibride ad hoc. Ma l’annuncio non è mai arrivato.

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La BYD Atto 3, SUV elettrico con cui la Casa vuole conquistare l’Europa (e non solo)

I motivi del clamoroso dietrofront sono stati molteplici. In primis, le relazioni tese tra Washington e Pechino e il sentimento anti-cinese che aleggia negli Stati Uniti in questo periodo storico. Poi, la mossa del Presidente Joe Biden di dare priorità alla produzione nazionale di veicoli elettrici e batterie attraverso le misure dell’Inflaction Reduction Act, che avrebbe reso le auto BYD meno competitive dal punto di vista del prezzo. Insomma: al momento, non ci sono le condizioni.

La corsa contro Tesla

BYD, che non ha rilasciato commenti al riguardo, non ha preso la decisione di non entrare negli USA con entusiasmo. Anzi. La Casa ha venduto 1,86 milioni di auto elettriche o ibride plug-in nel 2022, superando tutti i concorrenti nel campo dell’elettrificazione. Ma per quanto riguarda le sole elettriche al 100%, ha venduto 900.000 auto, mentre Tesla ha chiuso l’anno a 1,3 milioni di immatricolazioni.

BYD, quindi, è ancora in ritardo rispetto a Tesla in termini di auto completamente elettriche di quasi 400.000 unità. La Casa sta pianificando un rapido incremento delle vendite sia in patria sia all’estero (rispetto al 2021 ha fatto registrare un incoraggiante +184%), ma senza l’ingresso negli Stati Uniti difficilmente colmerà il gap con Elon Musk e soci. E altrettanto difficilmente arriverà all’obiettivo di medio termine di vendere 3 milioni di auto elettriche all’anno entro la fine del decennio.

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Le stime sul 2023 di BYD

BYD non è da sola

BYD non è l’unica azienda cinese ad aver frenato le proprie ambizioni riguardo agli USA. CATL, gigante delle batterie, ha rallentato gli investimenti per realizzare Gigafactory negli States e in Messico a causa del timore che l’Inflaction Reduction Act possa alzare i costi degli approvvigionamenti di materie prime.

Anche l’azienda statunitense HAAH Motors Holdings, che aveva provato a importare auto di Chery Automobile, ha elaborato un progetto per la costruzione di una fabbrica statunitense che avrebbe portato posti di lavoro in America. Non avendo raccolto abbastanza fondi e spaventata dai dazi e dalle altre tensioni commerciali, ha però alzato bandiera bianca.

BYD, che negli USA – e più precisamente a Lancaster, in California – produce autobus elettrici e che da anni fornisce questi mezzi a città come Los Angeles e Long Beach, per il momento si concentrerà altrove per dare seguito alla propria strategia di espansione. Oltre all’Europa, guarda con interesse all’Australia, al Brasile, al Costa Rica, al Giappone e al Messico.

Potendo contare su una forte integrazione verticale – BYD si produce da sola anche le batterie e i motori elettrici – la Casa può sfruttare un vantaggio sia in termini di costi sia in termini di catena di approvvigionamento rispetto alla concorrenza. E ha intenzione di fare ancora leva su questo per vendere sempre più auto. Il momento dell’esordio negli Stati Uniti arriverà. Ma per ora, sembra tutto rimandato a data da destinarsi.

Fotogallery: Foto – Il lancio di BYD in Europa

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