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Brevetto McLaren: tre motori elettrici per due ruote

Il marchio britannico ha messo a punto una soluzione che coniuga il torque vectoring elettronico al differenziale meccanico

Un motore elettrico centrale supportato su ogni ruota da altri due propulsori. È la soluzione messa a punto da McLaren, che a inizio mese ha registrato presso lo United States Patent and Trademark Office un brevetto per un’architettura di powertrain adatta a vetture ibride ed elettriche. Da anni capita ormai di imbattersi in auto provviste di più motori elettrici, dislocati su entrambi gli assi piuttosto che concentrati all’avantreno o al retrotreno. Sempre più vetture elettriche inoltre sfruttano il torque vectoring, ossia la modulazione illimitata della coppia in curva tra la ruota esterna e quella interna grazie a due motori elettrici dedicati, uno per lato, piuttosto che affidarsi a un propulsore unico e a un differenziale meccanico. McLaren dal canto suo propone una configurazione mista, riuscendo così a far cooperare tre motori elettrici sullo stesso asse.

Lo schema abbozzato nel brevetto vede un motore elettrico primario montato in posizione centrale, accoppiato al differenziale meccanico per ripartire la coppia tra le due ruote. Su ciascuno dei due semiassi in uscita dal differenziale trova poi posto un motore elettrico secondario, che somma la propria potenza a quella erogata dall’unità principale. Il differenziale trasferisce così la potenza meccanica del motore primario alle ruote ma, consentendo ai due semiassi di ruotare a velocità differenti, permette anche ai due motori secondari di essere controllati in maniera indipendente. In questo modo sulla centralina possono essere implementati algoritmi di torque vectoring, ben più performanti a livello di dinamica del veicolo del solo differenziale meccanico,  alquanto limitato nella ripartizione della coppia.

brevetto mclaren: tre motori elettrici per due ruote

Con la soluzione proposta, McLaren riesce così ad arrangiare tre motori elettrici sullo stesso asse senza ricorrere a complesse trasmissioni o allungare eccessivamente gli ingombri interni. Tra i vantaggi evidenziati nel brevetto inoltre vi è la possibilità di ricorrere a unità differenti per il ruolo di motore primario e secondario. I due motori laterali possono infatti modulare ampiamente la potenza tra le due ruote motrici senza però esprimere necessariamente elevate coppie o ricorrere a ulteriori trasmissioni, essendo già supportati di base dal motore primario. I progettisti inoltre potrebbero ricorrere ad esempio a unità meno potenti, oppure scegliere, a seconda anche degli ingombri, se e dove utilizzare propulsori a flusso assiale o radiale, più performanti rispettivamente nella densità di coppia e potenza.

McLaren riporta infine che i tre motori sono progettati per lavorare insieme fino alla massima velocità del veicolo, senza necessitare di essere spenti e disaccoppiati a seconda dei range di velocità. Per questo motivo il powertrain nasce sprovvisto di frizioni, a vantaggio di costi, peso e semplicità. La soluzione brevettata infine è studiata per essere impiegata sia sull’asse anteriore, che quello posteriore che entrambi. Non manca però la possibilità per l’asse opposto di essere privo di qualsiasi motore oppure dotato di un’architettura differente. McLaren dichiara infatti che il layout si sposa bene sia con i veicoli ibridi che a batteria, invitando a monitorare con attenzione le prossime creazioni di Woking, sulle quali comunque non è certo che applicata la soluzione brevettata venga applicata.

FP | Carlo Platella RIPRODUZIONE RISERVATA

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