Monopattini Monopattino
Parlando delle future modifiche al codice della strada, Bignami ha sottolineato che “lo Stato non può rimanere inerme” davanti a quanto accade, ed è necessario agire fin dall’accesso alla mobilità per limitare, se non annullare, le morti dovute a una scarsa cultura della sicurezza. “In Italia – ricorda – sono sufficienti 10 ore di guida per conseguire la patente. Dovremo portarle almeno a 12 avendo presente che la media europea è di 20. È inoltre fondamentale prevedere l’inserimento di test sul pericolo percepito. Molti giovani non hanno la reale idea di cosa possa accadere non rispettando un semaforo rosso o contravvenendo a elementari quanto fondamentali regole per la circolazione. Altri non sono in grado di guidare indifferente auto con cambio manuale e automatico, sempre più diffuso”.
Il viceministro ha poi ricordato l’istituzione di un osservatorio nazionale sulla sicurezza stradale in Toscana, dopo quello già presente in Emilia Romagna. “È fondamentale per comprendere i motivi che generano i sinistri. Molti giovani, ad esempio, utilizzano lo smartphone mentre guidano, abbassando la soglia di attenzione e rendendosi più esposti a incidenti”. Altro capitolo è quello dell’introduzione della scatola nere sui veicoli. “Non c’è un centro di elaborazione nazionale dei dati, bisognerà istituirlo”.
Per quanto riguarda la micromobilità, poi, Bignami rivela interlocuzioni con le imprese che si occupano dello sharing. “Lo stato ha il dovere di far utilizzare i mezzi in piena sicurezza. Ed è quindi necessario che chi mette a disposizione i monopattini, renda disponibili anche il casco e i dispositivi di protezione personale”. Il viceministro non nasconde che si stanno incontrando alcune resistenze, ciononostante definisce “proficuo” il dialogo e sembra non intenzionato ad arretrare, complice anche una dolorosa esperienza personale. “Ho vissuto in casa la perdita di una persona cara in giovane età per un incidente – rivela – e la mia famiglia ne è uscita spezzata. È un dolore che non si rimargina. Voglio evitare – conclude – che questa drammatica esperienza tocchi anche ad altri”.