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Batterie e caccia alle materie prime: le ultime mosse delle Case auto

Il settore è in fermento per accaparrarsi gli elementi chiave per la transizione elettrica, tra alleanze e progetti inediti

batterie e caccia alle materie prime: le ultime mosse delle case auto

Preziose e non sempre facili da trovare, le materie prime per le auto elettriche stanno aprendo le porte a una nuova corsa all’oro. Molte Case, a partire da Tesla, sono già a caccia di minerali “in prima persona” e stringono accordi in vari angoli del pianeta, per mettere le mani sui minerali indispensabili per le batterie.

Ma il trend è destinato a proseguire? Se lo sono chiesto vari esperti consultati dal Financial Times. Alcuni ne sono sicuri, come Lukasz Bednarski, analista di S&P Global Commodity Insights; altri non si sbilanciano, pur rimanendo freddi su questo tipo di iniziative.

Cosa dicono gli esperti

“Il fatto che il mercato sia rigido è motivo sufficiente per rivedere le catene di approvvigionamento. La mentalità delle Case sta cambiando lentamente”, sostiene Bednarski, che però avverte: ci vorrà del tempo prima che la rivoluzione venga completata.

Sull’altra sponda del fiume, c’è chi vede le nuove strategie come una “panic move” dei costruttori. È il caso di Chris Berry, presidente della società di consulenza Mountain House Partners: “Da qui vediamo quanto le Case vivano in uno stato di grande urgenza, perché sono disposte a fare accordi con aziende che non ancora lanciato la produzione”.

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Crescono i costi

Sta di fatto che l’aumento dei prezzi delle materie prime chiede un cambio di passo. Basta pensare che, per la prima volta dopo più di 10 anni, i costi di produzione delle batterie rimarranno stabili o addirittura cresceranno leggermente, invece di diminuire: dai 132 dollari a kWh dell’anno scorso si potrebbe passare a 138 $/kWh nel 2024.

Certo, è sempre molto molto meno dei 1.220 dollari del 2010, ma l’aumento non va sottovalutato, visto che l’obiettivo rimane raggiungere i 100 $/kWh, necessari alla parità di costo tra veicoli elettrici e termici. Così, mentre la politica spinge sull’elettrificazione – da ultimo citiamo l’Inflation Reduction Act –, i costruttori cercano di controllare le estrazioni. Ecco quindi il nostro ultimo aggiornamento della panoramica realizzata nelle scorse settimane dalla Reuters.

Stellantis

14 giugno 2022 – Partendo da Stellantis, il costruttore più vicino a noi, ricordiamo un investimento da 50 milioni di euro per acquisire l’8% della start-up tedesco-australiana Vulcan Energy, che ha permesso alla Casa di diventare il suo secondo maggiore azionista e assicurarsi forniture di litio per 10 anni.

2 giugno 2022 – Controlled Thermal Resources fornirà fino a 25.000 tonnellate di idrossido di litio all’anno per 10 anni da un progetto in California.

29 novembre 2021 – Accordo preliminare con Vulcan Energy per l’idrossido di litio prodotto da energia geotermica in Germania. Dal 2026, la startup fornirà 81.000-99.000 tonnellate di questa materia prima.

10 ottobre 2022 – Memorandum d’intesa (non vincolante) con l’australiana GME Resources per acquistare solfato di cobalto e nichel estratti dal NiWest Nikel-Cobalt Project, un progetto di sviluppo che porterà alla produzione in Australia Occidentale di circa 90.000 tonnellate all’anno dei due materiali.

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BMW

5 agosto 2022 – Proseguendo in ordine alfabetico, BMW si allea invece con European Lithium per mettere le mani sul suo idrossido di litio.

7 giugno 2022 – La startup statunitense Lilac Solutions, sostenuta da BMW, è in lizza per alcune partnership minerarie in Bolivia, dove attingerebbe alle più grandi risorse di litio del mondo.

Ford

22 luglio 2022 – Ford firma un accordo vincolante di off-take con Ioneer per il litio estratto nell’ambito del progetto Rhyolite Ridge in Nevada.

14 luglio 2022 – L’Ovale Blu si unisce a SK Battery America per creare una joint venture che avrà il compito di costruire e gestire un impianto in Tennessee e due in Kentucky.

29 giugno 2022 – L’australiana Liontown Resources si impegna a fornire fino a 150.000 tonnellate metriche all’anno di concentrato di spodumene dal suo progetto Kathleen Valley, nell’Australia occidentale. Si partirà nel 2024 e si andrà avanti per 5 anni.

11 aprile 2022 – Ford firma un accordo preliminare per mettere le mani su 25.000 tonnellate di litio all’anno ricavato dal progetto Kachi di Lake Resources, nel nord dell’Argentina.

22 settembre 2021 – La Casa americana collabora con la startup Redwood Materials (fondata da JB Straubel, cofondatore di Tesla) per dare vita a una catena di approvvigionamento “a circuito chiuso”, partendo dalle materie prime per arrivare al riciclo.

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General Motors

3 agosto 2022 – GM versa 198 milioni di dollari a Livent Corp per garantirsi litio per sei anni a partire dal 2025. Nessuna specifica sui volumi.

2 luglio 2021 – La Casa effettuerà un “investimento multimilionario” e contribuirà allo sviluppo del progetto di salamoia geotermica Hell’s Kitchen della Controlled Thermal Resources, vicino al Salton Sea, in California. Il progetto potrebbe produrre 60.000 tonnellate di litio entro la metà del 2024: abbastanza per alimentare circa 6 milioni di veicoli elettrici.

12 aprile 2022 – La società mineraria Glencore fornirà cobalto proveniente dalle sue operazioni a Murrin Murrin, in Australia. Il minerale verrà utilizzato nei catodi delle batterie Ultium. Non si conoscono altri dettagli.

Mercedes

23 agosto 2022 – Mercedes-Benz coopera con il Canada per assicurarsi litio, nichel e cobalto. Esplorerà una partnership strategica con Rock Tech Lithium, che fornirebbe fino a 10.000 tonnellate di idrossido di litio all’anno a partire dal 2026.

Renault

1 giugno 2022 – La società marocchina Managem fornirà 5.000 tonnellate di solfato di cobalto a basse emissioni di carbonio nell’ambito di un accordo di sette anni, che partirà nel 2025.

21 novembre 2021 – Vulcan fornirà 26.000-32.000 tonnellate metriche di prodotti chimici al litio per batterie per un periodo iniziale di sei anni a partire dal 2026.

08 ottobre 2021 – Memorandum d’intesa con la finlandese Terrafame per la fornitura di solfato di nichel. Non si conoscono però i particolari su quantità e tempi.

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Tesla

26 agosto 2022 – Panasonic pensa alla costruzione di un impianto per batterie negli Stati Uniti. Dal costo di 4 miliardi, sfornerebbe batterie per alimentare le auto elettriche di Elon Musk e soci.

1 marzo 2022 – L’australiana Core Lithium fornirà fino a 110.000 tonnellate metriche di concentrato di spodumene per quattro anni a partire dalla seconda metà del 2023.

1 novembre 2021 – Dalla cinese Ganfeng Lithium arriverà una quantità non precisata di litio per tre anni a partire dal 2022.

22 luglio 2021 – Il gruppo australiano BHP spedirà nichel dai suoi impianti in Australia occidentale. Anche in questo caso, quantità e tempi non sono stati resi noti.

9 settembre 2022 – Elon Musk annuncia l’intenzione di costruire in Texas una fabbrica per la produzione di idrossido di litio. Si chiamerebbe Lithium Factory ed entrerebbe in funzione nel 2024.

Toyota

1 agosto 2022 – La joint venture tutta giapponese con Panasonic comprerà litio dal progetto minerario Rhyolite Ridge di Ioneer, in Nevada, per produrre batterie negli Stati Uniti.

4 ottobre 2021 – Il gruppo BHP assicurerà solfato di nichel dall’Australia occidentale alla stessa joint venture con Panasonic. Nessun altro dettaglio diffuso.

Volkswagen

23 agosto 2022 – Volkswagen punta a litio, nichel e cobalto, mettendo nero su bianco un accordo di cooperazione con il Canada, ma senza diffondere i dettagli finanziari dell’affare.

8 dicembre 2021 – Vulcan Energy darà idrossido di litio per cinque anni a partire dal 2026. Le estrazioni avverranno nella regione tedesca dell’Alta Valle del Reno.

8 dicembre 2021 – La belga Umicore rifornirà Volkswagen di materiali catodici per gli stabilimenti europei della Casa. La produzione inizierà nel 2025 a Salzgitter, in Germania.

Fonte: Financial Times, Reuters

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